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Alluvione in Canada, colpa dei fiumi volanti rafforzati dal cambiamento climatico

fiumi volanti
Foto di Roman Grac da Pixabay

Fenomeni normali come i fiumi volanti stanno diventando più intensi

(Rinnovabili.it) – L’alluvione che sta colpendo da giorni il British Columbia e ha già fatto 4 vittime è in parte una conseguenza del cambiamento climatico. La provincia occidentale canadese ha visto livelli di pioggia da record su gran parte del suo territorio. Precipitazioni così abbondanti sono dovute al fenomeno atmosferico dei “fiumi volanti”: fenomeni tutt’altro che eccezionali, ma resi più intensi dal climate change.

I fiumi volanti – conosciuti anche come fiumi atmosferici – sono delle enormi masse di vapore acqueo che vengono trasportate fuori dalle regioni tropicali. Queste colonne di vapore vengono trasportate da correnti e altri eventi meteorologici fino ad assumere una forma stretta e allungata, come un fiume appunto. Quando “toccano terra” rilasciano in poco tempo e su una zona ristretta grandi quantità di pioggia o neve. Per avere un’idea della quantità di vapore trascinato dai fiumi volanti, è l’equivalente del doppio del flusso idrico del Rio delle Amazzoni.

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Come altri fenomeni atmosferici, anche i fiumi volanti sono resi più estremi dal cambiamento climatico. Secondo uno studio della Nasa, entro la fine di questo secolo saranno meno frequenti di circa il 10%. Ma si rafforzeranno: cresceranno in lunghezza e larghezza (e quindi in quantità di vapore acqueo trasportato) del 25%. A conti fatti, la loro intensità potrebbe raddoppiare nel giro di 80 anni.

Un processo che è già in atto, come dimostra la cronaca dal Canada dell’ultima settimana. Il fiume volante che è arrivato sopra al British Columbia ha scaricato in molte località, in poche ore, la pioggia di un mese intero. Nell’area di Hope sono caduti 174 mm di pioggia il 14 novembre. Il record giornaliero precedente era di appena 34,7 mm. Precipitazioni quasi 5 volte più intense di valori massimi mai registrati. Una situazione simile si è verificata anche in altre località, come Agassiz dove i 127,3 mm del 14 novembre hanno superato di 3 volte e mezzo il record di 36,3 mm che risaliva al 1896.

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Il risultato? Almeno 18mila persone sono rimaste isolate per giorni e l’evacuazione ha richiesto l’intervento dell’esercito e dell’aeronautica canadesi. Le piogge hanno inondato molte zone abitate, anche grazie all’effetto combinato con gli incendi di quest’estate e autunno (anche questi intensificati dal cambiamento climatico) che hanno “cotto” e reso più impermeabili molti terreni. Frane e smottamenti hanno bloccato la circolazione stradale e ferroviaria. (lm)

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