Fb dalla parte della scienza climatica
(Rinnovabili.it) – “Il cambiamento climatico è reale. La scienza è inequivocabile e la necessità di agire diventa ogni giorno più urgente. In qualità di azienda globale che collega più di 3 miliardi di persone attraverso le nostre app ogni mese, comprendiamo la nostra responsabilità e vogliamo fare davvero la differenza”. Con queste parole Facebook annuncia oggi d’essere pronta a fare la sua parte nel dibattito climatico. E lo fa lanciando il nuovo Climate Science Information Center. Modellato sull’esperienza dello strumento già attivo per il Covid-19, il Centro costituirà uno spazio dedicato ai dati su cambiamento climatico e riscaldamento globale, includendo misure di contrasto attuabili dai cittadini.
Oggi sono in molti a mettere in dubbio il ruolo del social network nella diffusione della corretta informazione. Nel tempo Facebook (ma non solo) è divento il bacino di utenti e gruppi in grado di alimentare in maniera esponenziale il fenomeno delle fake news. La società sta cercando di elaborare diverse strategie per controllare il problema ma fino a ieri la lotta alla disinformazione dava priorità a tutto ciò che rappresentasse una minaccia immediata di danno, come le false cure nei confronti del coronavirus o l’incitamento all’odio.
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“Una delle più grandi lezioni che abbiamo imparato dalla pandemia COVID-19 è quanto possa essere potente Facebook per collegare le persone a consigli, informazioni accurati ed esperti durante una crisi globale. Ora stiamo adottando un approccio simile per la crisi climatica”, si legge nel blog societario. Il Climate Science Information Center presenterà fatti, cifre e dati dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) e della rete globale di partner per la scienza climatica, tra cui il Programma ambientale delle Nazioni Unite (UNEP), la National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), e l’Organizzazione Meteorologica mondiale.
Lo strumento metterà a disposizione anche articoli di editori di alta qualità e fonti attendibili; sarà implementato inizialmente solo negli Stati Uniti, Francia, Germania e Regno Unito e, quindi, attivato anche negli altri paesi.
E per le notizie false sul cambiamento climatico?
“Collaboriamo con più di 70 organizzazioni indipendenti di verifica dei fatti in tutto il mondo, che coprono più di 60 lingue. Come per tutti i tipi di affermazioni smentite dai nostri fact-checker, ridurremo la distribuzione di questi post nel feed di notizie applicando un’etichetta di avviso sopra questi post sia su Facebook che su Instagram in modo che le persone capiscano che il contenuto è stato valutato come falso”.
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