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Coldiretti, disastro di Palermo: gli eventi meteorologici estremi sono la regola

Emissioni, erosione del suolo e cementificazione aggravano le conseguenze dei cambiamenti climatici, mettendo a rischio la sicurezza fisica e alimentare di milioni di persone.

Nubifragi, bombe d’acqua e ondate di calore. In Italia, gli eventi meteorologici estremi sono sempre più frequenti

(Rinnovabili.it) – Un’analisi di Coldiretti, basata sui dati dell’European Severe Weather Database, mostra che dall’inizio del 2020 ben 66 nubifragi si sono abbattuti sulla penisola italiana, registrando un aumento del 22% rispetto allo stesso periodo nel 2019. Ciò significa che eventi meteorologici estremi, come la bomba d’acqua che ha colpito Palermo, sono destinati ad essere sempre più frequenti.

I cambiamenti climatici, accompagnati da una sempre più critica erosione del suolo, stanno drasticamente modificando la portata degli eventi meteorologici estremi e l’impatto che essi hanno sul territorio e sulla popolazione. Secondo Coldiretti, quello di Palermo non è un fulmine a ciel sereno, poiché l’allarme, che non è mai rientrato, suona ormai da ogni parte.

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Unitamente alla pessima gestione del territorio, i cambiamenti climatici avranno conseguenze, in Italia come nel mondo, sempre più gravi. Gli eventi meteorologici estremi minacciano tanto la popolazione quanto l’intero apparato agricolo: tra precipitazioni intense, siccità, trombe d’aria, bombe d’acqua e ondate di calore ne va della sicurezza fisica e alimentare di milioni di persone.

Come sottolinea Coldiretti, “anche in Italia l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, che compromettono anche le coltivazioni nei campi con costi per oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne”.

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Come evidenziato dalla stragrande maggioranza delle associazioni ambientaliste e dai ricercatori di tutto il mondo, la responsabilità è ancora una volta dell’uomo. Insieme al “contributo” che abbiamo apportato attraverso il costante aumento degli inquinati immessi nell’atmosfera, l’impatto dei cambiamenti climatici è aggravato dal consumo di suolo e dalla cementificazione.

Pratiche che, evidenzia ancora Coldiretti, negli ultimi 25 anni ha fatto sparire il 28% delle campagne e del territorio agricoloa beneficio di asfalto, edifici e capannoni”, causando ed alimentando  “il fenomeno dell’impermeabilizzazione del terreno che non riesce ad assorbire l’acqua aumentando il rischio di alluvioni anche nei centri urbani”.