Quasi 3 eventi estremi su 4 nel mondo portano l’impronta del riscaldamento globale. Il 74% di questi fenomeni è stato reso più intenso o più frequente dal cambiamento climatico. E in decine e decine di casi, si tratta di eventi che sarebbero impossibili nel clima dell’epoca pre-industriale.
Una mappa globale degli eventi estremi
È quello che emerge dalla mappatura globale degli eventi estremi curata da Carbon Brief, la più completa disponibile finora. Raccoglie tutti gli “studi di attribuzione” prodotti al mondo. Gli studi di attribuzione costituiscono quella branca della scienza del clima che indaga e cerca di quantificare il ruolo del riscaldamento globale nel verificarsi di fenomeni meteorologici estremi come alluvioni, ondate di calore, tempeste.
In tutto, 600 studi che analizzano quasi 750 eventi estremi. A partire dal primo, del 2004, che ha inaugurato gli “attribution studies”. Riguardava la terribile ondata di calore in Europa dell’estate 2003, che fece 70mila morti. La conclusione? Il caldo anomalo aveva raddoppiato la probabilità che si verificasse un evento estremo di quelle proporzioni.
L’impatto dell’uomo
Letta in filigrana, la mappatura di Carbon Brief mostra il ruolo crescente della crisi climatica nell’intensificare e rendere più frequenti molti tipi di eventi estremi. E la preponderante influenza delle attività umane.
Complessivamente, i 600 studi sostengono che il 74% degli eventi estremi è stato reso più probabile o intenso dal cambiamento climatico. Sul 9% dei casi c’è invece un impatto inverso: sono stati resi meno intensi e probabili (si tratta soprattutto dei casi di freddo estremo).
Quanto pesa il fattore antropico su tali eventi?
- L’83% degli eventi analizzati mostra influenza umana;
- per il 10% dei casi non sono stati trovati impatti antropici;
- nel 7% dei casi gli studi sono inconclusivi.
Ondate di calore impossibili
Tra Nord America, Europa e Asia sono almeno 24 i casi di ondate di calore che sarebbero state del tutto impossibili in un clima senza riscaldamento globale antropico. La loro probabilità e letalità è in aumento a causa del cambiamento climatico. Così come i picchi di calore, anch’essi sempre più alti.
Alcuni studi analizzati da Carbon Brief hanno registrato un impatto del cambiamento climatico assolutamente preponderante: intensità e frequenza sono state incrementate anche di 20 volte. Mentre in un caso come l’ondata di calore in Svizzera durante l’estate 2023, il cambiamento climatico è responsabile di oltre il 60% decessi registrati.
In generale, sono proprio le ondate di calore il tipo di evento climatico estremo che mostra il maggior impatto del riscaldamento globale antropico.
E in Italia?
Sull’Italia si concentrano 7 dei 600 studi di attribuzione pubblicati nel mondo negli ultimi 20 anni. Con quali risultati?
In 1 solo caso non è stata rinvenuto “alcun ruolo significativo” del climate change: l’alluvione in Emilia-Romagna di maggio 2023. In 1 altro studio i risultati sono inconcludenti, il Medicane Apollo dell’autunno 2021: è stato più intenso della norma, ma non è chiaro se e quanto c’entri il riscaldamento globale.
Negli altri 5 eventi estremi in Italia per cui esistono studi di attribuzione, il ruolo del cambiamento climatico antropico è evidente per l’intensità o la frequenza accresciute. Si tratta di:
- tempesta Alex di ottobre 2020,
- ondata di calore di agosto 2021,
- tornado in val Padana a settembre 2021,
- ondata di calore di luglio 2024,
- siccità in Sicilia e Sardegna nel 2024.