Rinnovabili

Europa, gli estremi di caldo corrono più veloci delle temperature medie

Estremi di caldo: aumentano più rapidamente delle temperature medie
Le due mappe in alto registrano, rispettivamente, l’aumento delle medie e delle massime. La mappa in basso mostra dove le massime aumentano più delle medie. Crediti: University of Oxford

La tendenza riguarda una parte consistente del continente (ma non l’Italia)

(Rinnovabili.it) – La scorsa estate i termometri a Londra e in molte altre località dell’Inghilterra hanno superato la soglia dei 40°C. Era la prima volta da quando esistono le rilevazioni ufficiali, che in alcuni casi partono da oltre due secoli fa. Al di là della Manica, in Bretagna, le ondate di calore hanno portato la colonnina di mercurio a 40 gradi a Rennes e fino a 41 ad Arzal, anche questi nuovi record assoluti. Questi nuovi primati degli estremi di caldo non sono casi isolati, bensì parte di una tendenza che coinvolge una parte consistente dell’Europa.

L’aumento degli estremi di caldo, cioè delle temperature massime durante l’estate, procede due volte più rapidamente dell’aumento delle temperature medie. Una situazione che accomuna tutta l’Europa nord-occidentale, cioè Gran Bretagna, Olanda, Belgio, Francia e Germania settentrionali. Cioè le aree più popolose del continente. Lo afferma uno studio dell’università di Oxford pubblicato su Geophysical Research Letters.

Un dato importante da tenere a mente in ottica di prevenzione. I modelli climatici più accurati di cui disponiamo, infatti, predicono bene l’andamento crescente delle temperature medie. Ma tendono a sottostimare l’incremento delle massime, e quindi i picchi di calore e le loro conseguenze sulla salute, l’agricoltura e gli ecosistemi.

Quanto aumentano gli estremi di caldo?

Analizzando le temperature degli ultimi 60 anni, la crescita più veloce si registra in Inghilterra e Galles. Qui, il giorno estivo medio è aumentato di circa 0,26°C per decennio, mentre il giorno più caldo è aumentato di circa 0,58°C per decennio. Su gran parte dell’Italia, al contrario, la relazione è invertita: corrono più veloci le medie delle massime. I valori registrati per l’Europa nord-occidentale sono i più alti di tutto l’emisfero boreale, insieme ad alcune parti della Siberia e della Groenlandia.

“Questi risultati sottolineano il fatto che il Regno Unito e i Paesi vicini stanno già sperimentando gli effetti del cambiamento climatico e che l’ondata di calore dello scorso anno non è stata un caso. I politici devono urgentemente adattare le infrastrutture e i sistemi sanitari per far fronte all’impatto delle temperature più elevate”, afferma Matthew Patterson, autore dello studio.

Exit mobile version