Il mercato del carbonio europeo (ETS) riduce le emissioni. Ma come funziona?
(Rinnovabili.it) – I dati rilasciata dalla Commissione Europea sul sistema di scambio delle quote di carbonio (ETS) confermano le stime preliminari: nel corso del 2019 le emissioni di gas a effetto serra regolate dal mercato europeo del carbonio sono diminuite dell’8,7%. In particolare, è stato confermato il forte calo del settore energetico, che ha contribuito a compensare l’aumento rilevato nel settore del trasporto aereo.
Una crescita della produzione di energia rinnovabile – soprattutto eolico e solare – ha portato ad una riduzione del 15% delle emissioni dell’industria energetica coperte dall’ETS. Inoltre, nel 2019 le emissioni dell’industria ad alta intensità sono diminuite del 2,7% rispetto al 2018, arrivando ad un totale di 768,8 milioni di tonnellate equivalenti.
“Questo significativo calo delle emissioni di carbonio dimostra quanto l’ETS dell’UE e le relative politiche di inquinamento siano riuscite a eliminare gradualmente carbone e lignite nel settore dell’energia“, ha dichiarato il direttore di Carbon Market Watch, Sam Van den plas. A registrazione una diminuzione sono anche le emissioni dovute al riscaldamento, con un calo del 14% per un totale di 766,9 milioni di tonnellate.
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Di contro, le emissioni del settore aereo coperte dal regime sono aumentate dell’1%. Le emissioni dell’industria aeronautica sono state pari a 68,14 milioni di tonnellate equivalenti di CO2, ha affermato la Commissione, in linea con le aspettative degli analisti. Delle 20 compagnie aeree a più grande emissione nel mercato del carbonio, 14 hanno infatti registrato livelli più elevati nel 2019 rispetto al 2018.
Nell’eurozona, circa il 45% della produzione di gas a effetto serra è regolato dall’ETS, la principale strategia politica del blocco per contrastare il riscaldamento globale. Ciò significa che il mercato del carbonio regola la produzione di circa 1,527 miliardi di tonnellate di anidride carbonica nei 27 paesi dell’UE.
Secondo le previsioni, nel 2020, le emissioni dei settori coperti dal sistema saranno inferiori del 21% rispetto al 2005. Nel 2030, le emissioni saranno ridotte del 43%. Nello specifico, l’ETS copre i settori della generazioni di energia e calore, quelli industriali ad alta intensità (petrolio, acciaierie, cemento vetro, carta e prodotti chimici), l’aviazione commerciale. Per alcuni settori sono inclusi solo gli impianti superiori ad una specifica dimensione e, nel settore dell’aviazione, fino al 31 dicembre 2023 l’ETS si applicherà solo ai voli tra aeroporti situazioni nello Spazio Economico Europeo (SEE):
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Per il 2020, si prevede che le emissioni globali di gas a effetto serra diminuiranno anche a causa delle misure volte a prevenire la diffusione del coronavirus, che hanno portato alla chiusura di attività commerciali, fabbriche e alla riduzione della domanda di energia. Quest’ultima, secondo l’Agenzia internazionale per l’energia (IEA), potrebbe crollare del 6%, portando a un calo dell’8% delle emissioni di biossido di carbonio.