Il 2021 è stato un annus horribilis per gli estremi climatici
(Rinnovabili.it) – Il mondo “sta cambiando davanti ai nostri occhi” mentre concentrazioni record di gas serra nell’atmosfera e il calore accumulato associato hanno spinto il pianeta in un “territorio inesplorato”. Il cambiamento climatico è già qui e sta riscrivendo la nostra quotidianità: quelli che finora abbiamo chiamato estremi climatici sono la nuova normalità.
Lo scrive l’Organizzazione meteorologica mondiale (Omm) nel rapporto provvisorio State of the Climate 2021. Il dossier fa il punto sulla situazione attuale del riscaldamento globale attraverso gli indicatori climatici più importanti come la temperatura media globale, il livello dei mari, la concentrazione di gas serra in aria o gli estremi climatici.
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I 7 anni più caldi della storia sono tutti concentrati negli ultimi 7 anni. Incluso il 2021, almeno stando ai dati provvisori aggiornati al terzo trimestre. Quest’anno non sono previsti nuovi record di temperatura con il 2021 che sarà forse il quinto più bollente della storia, a causa dell’influsso di La Nina. Il tasso di crescita di tutti i principali gas serra – CO2, metano e S2O – è di nuovo superiore alla media dell’ultimo decennio, segno che il calo del 2020 è stato solo una parentesi. L’aumento del livello degli oceani è stato di 4,4 mm tra 2013 e 2021 e il record di innalzamento lo stiamo vivendo proprio quest’anno.
Ma il rapporto si sofferma soprattutto sugli estremi climatici, eventi disastrosi causati in larga parte dall’impatto dell’uomo sul clima che ne aumenta intensità e frequenza. Ne riassume alcuni, quelli di maggior portata, il segretario generale dell’Omm Petteri Taalas: “Ha piovuto – invece di nevicare – per la prima volta da record sulla sommità della calotta glaciale della Groenlandia. I ghiacciai canadesi hanno subito un rapido scioglimento”. E ancora: “Un’ondata di calore in Canada e nelle parti adiacenti degli Stati Uniti ha spinto le temperature a quasi 50°C in un villaggio della British Columbia”.
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E poi la Death Valley, in California, che ha raggiunto i 54,4°C, il record europeo di caldo a Siracusa (da pochi giorni devastata anche da un Medicane, un uragano mediterraneo), la devastante stagione degli incendi in USA, in Siberia e sulle due sponde del Mediterraneo. Le alluvioni in Cina, dove è caduta in poche ore la pioggia di mesi. “Gli eventi estremi sono la nuova norma”, rimarca Taalas. “Ci sono sempre più prove scientifiche che alcuni di questi portano l’impronta del cambiamento climatico indotto dall’uomo”.