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L’erosione delle coste rocciose diventerà 10 volte più veloce

Erosione delle coste rocciose: diventerà 10 volte più veloce
Foto di NakNakNak da Pixabay

Uno studio pubblicato su Nature Communications analizza il ritmo dell’erosione delle coste rocciose

(Rinnovabili.it) – Anche le zone costiere rocciose arretrano in fretta a causa della crisi climatica. Nonostante siano considerate più stabili delle spiagge sabbiose o delle scogliere composte da materiali più morbidi, durante questo secolo l’erosione delle coste rocciose accelererà a ritmi che non si vedono da almeno 3-5000 anni, in un processo trainato dall’aumento del livello del mare.

Anche indietreggiare di poche decine di metri avrà un impatto profondo sull’uomo e le sue attività. In questa strettissima fascia di terra vivono centinaia di milioni di persone in tutto il Pianeta, sorgono infrastrutture strategiche, attività produttive. L’erosione delle coste rocciose è una minaccia diretta a tutto ciò e richiede una revisione dei piani di adattamento in gran parte del mondo, visto che metà delle linee di costa globali sono occupate da rocce.

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“L’erosione delle coste rocciose è irreversibile: è il momento di limitare il futuro innalzamento del livello del mare prima che sia troppo tardi. L’umanità può controllare direttamente il destino delle nostre coste riducendo le emissioni di gas serra: il futuro delle nostre coste è nelle nostre mani”, affermano gli autori dello studio pubblicato su Nature Communications.

Basandosi sulle simulazioni in due siti costieri in Gran Bretagna, lo studio sostiene che anche le coste rocciose che sono rimaste stabili negli ultimi secoli inizieranno a subire in modo visibile l’impatto dell’innalzamento dei mari entro il 2030. Nelle località analizzate, nel Devon e nello Yorkshire, entro la fine di questo secolo l’erosione si mangerà da 10 a 22 metri di costa. Ed è soprattutto l’accelerazione rispetto ai ritmi odierni a preoccupare: il ritmo potrà crescere anche di 10 volte.

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Per arrivare a queste stime, lo studio ha analizzato degli isotopi presenti nelle rocce – i nuclidi cosmogenici – riuscendo a ottenere il dato sul tasso di erosione. Incrociando questi dati con quelli dell’aumento del mare negli ultimi 8000 anni, gli autori hanno riscontrato una correlazione forte tra i due fenomeni: ogni volta che il livello del mare si alza, le oste indietreggiano più velocemente.

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