Rinnovabili

Finalmente il calo delle emissioni dei trasporti in Europa è “strutturale”

Flotte auto, incentivare elettrificazione per raggiungere zero emission al 2030
Fonte Freepik

L’Europa sta iniziando a vedere un declino “strutturale” delle emissioni dei trasporti. Anche se questo resta l’unico settore a inquinare più che nel 1990. Nel 2024 auto, bus, camion, navi e aerei hanno generato 1,05 miliardi di tonnellate di CO2 (GtCO2). Erano 1,1 GtCO2 nel 2019, prima del tonfo (temporaneo) dovuto al Covid: una flessione di poco più del 5%.

Emissioni trasporti UE, il calo arriva grazie alle auto elettriche

Dietro la dimensione strutturale del calo delle emissioni dei trasporti c’è soprattutto l’espansione del mercato delle auto elettriche, spiega l’ong Transport & Environment nel rapporto State of Transport 2025 appena pubblicato. I nuovi EV che saranno immatricolati quest’anno – T&E stima che la flotta europea raggiungerà quota 9 milioni di unità – garantiranno 20 milioni di tonnellate di CO2 evitate. Come spegnere 7 centrali a carbone.

Automobili, camion, furgoni e autobus sono responsabili di quasi tre quarti delle emissioni di gas serra dei trasporti. Aerei e navi sono responsabili di un quarto dei gas climalteranti generati dal settore.

“L’Europa si sta lentamente liberando dalla sua dipendenza dal petrolio, ma stiamo ancora spendendo centinaia di miliardi in importazioni da potenze d’oltremare”, ragiona William Todts di T&E. “Ora non è il momento di ritirare le misure verdi. Per la prosperità e la sicurezza del continente, ora è il momento di raddoppiare”, afferma.

Riciclo ed ETS rendono sostenibile la transizione dei trasporti

Non solo per ragioni climatiche, spiega il rapporto di T&E. Rallentare la transizione dei trasporti significa prolungare la dipendenza da fonti fossili che l’UE importa in gran quantità – vengono dall’estero il 96% del greggio e il 90% del gas fossile. Con tutti i rischi per filiere fragili e tensioni internazionali.

Criticità che, ovviamente, riguarda anche le materie prime essenziali per l’elettrificazione massiccia del settore dei trasporti. L’UE importa il 100% del litio, il 75% del nickel e il 58% dell’alluminio. Ma con la differenza, fondamentale, che gran parte di questi materiali può essere riciclato.

E a conti fatti, continua il rapporto, meglio questa dipendenza che quella dalle fossili. Per ragioni squisitamente quantitative. Al netto del riciclo, un’auto elettrica richiede 500 volte meno materie prime critiche di quante ne servano per un’auto a combustione lungo l’intero ciclo di vita. A pesare sui veicoli endotermici sono proprio diesel e benzina.

Transizione del settore trasporti che, grazie all’ETS, può davvero accelerare. Secondo le stime di T&E, ora che le navi sono incluse nel mercato del carbonio europeo, il gettito generato dall’ETS aumenta in modo significativo. Nel 2024 tra navi e aerei i proventi sono arrivati a 5 miliardi di euro, che potrebbero salire a 30 miliardi l’anno entro il 2030. Risorse che potrebbero essere impiegate per ridurre il divario di prezzo tra i combustibili fossili tradizionali e le alternative low-carbon come i carburanti elettrici sostenibili.

Exit mobile version