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Quanto pesano le supply chain globali sul calo delle emissioni per la pandemia?

Uno studio apparso su Nature Climate Change prova a stimare l’impatto delle prossime ondate di pandemia sulle catene di approvvigionamento globali, e quindi sull’andamento dei livelli emissivi

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credits: JuergenPM da Pixabay

Le emissioni potrebbero calare ancora dal 3,9 al 5,6% in 5 anni

(Rinnovabili.it) – L’effetto Covid sul calo delle emissioni potrebbe trascinarsi ancora per qualche anno. Nonostante gli interventi di stimolo fiscale approntati da molti paesi, come il Recovery Fund europeo. Questi ‘bazooka’ dovrebbero rivitalizzare l’economia e i consumi, con il conseguente rimbalzo dei livelli emissivi. Ma secondo uno studio apparso sulla rivista scientifica Nature Climate Change, questo rimbalzo potrebbe essere non sono limitato, ma addirittura cambiato di segno.

L’Agenzia internazionale per l’energia (Iea) ha stimato che il calo delle emissioni nel 2020 a causa del Covid dovrebbe attestarsi attorno ad un -8% a livello globale. In pratica, la pandemia le avrebbe riportate ai valori di 10 anni fa. Ma secondo diversi studi, non ultimo il Global Carbon Budget 2020, i livelli emissivi mondiali sarebbero già tornati ai valori del 2019.

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Al centro dello studio, che è di tutt’altra opinione, c’è un’analisi sull’impatto della pandemia alla scala delle supply chain. Secondo il paper, le emissioni globali diminuiranno dal 3,9 al 5,6% in 5 anni (dal 2020 al 2024) rispetto a uno scenario di base senza pandemia. Uno scenario che considera proiezioni business as usual per la crescita economica e per il calo dell’intensità del carbonio.

Il modello utilizzato dai ricercatori per calcolare l’andamento emissivo inserisce come fattore l’interdipendenza economica globale attraverso le supply chain. Ciò significa che “il blocco delle attività economiche di un paese fa diminuire le emissioni di altri paesi” anche se in questi ultimi non vengono decretati nuovi lockdown o blocchi della produzione. Un esempio: il 76,4% del calo delle emissioni negli Stati Uniti, hanno calcolato gli autori dello studio, è stato causato nel 2020 dal lockdown nel paese stesso, mentre il restante 23,6% è stato causato dagli effetti a catena delle interruzioni nelle supply chain globali.

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Lo studio passa in disamina diversi scenari, che tengono conto dell’incisività stimata dei piani di stimolo fiscale con un dettaglio a livello di paese e di settore economico. E la risultante è sempre un calo delle emissioni nei prossimi 5 anni. Quali i settori più colpiti? Gli effetti riflessi sulle supply chain hanno contribuito al 90,1% del calo delle emissioni derivanti dalla produzione di energia nel 2020, ma solo per il 13,6% delle riduzioni del settore dei trasporti.