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Le emissioni di gas serra “inquinano l’ambiente marino”: sentenza storica dell’Itlos

Emissioni di gas serra: “inquinano gli oceani”, sentenza storica dell’Itlos
Foto di Jeremy Bishop su Unsplash

È la prima volta che l’Itlos si pronuncia su temi legati alle emissioni di gas serra

“Le emissioni antropiche di gas serra costituiscono una forma di inquinamento dell’ambiente marino”. Lo ha stabilito il Tribunale internazionale del diritto del mare (Itlos), un organo indipendente delle Nazioni Unite, in un parere consultivo rilasciato il 21 maggio. Anche se non ha carattere vincolante, cioè non obbliga legalmente nessun paese a ridurre le sue emissioni di gas serra, questa decisione fa giurisprudenza. E potrà essere usata in tutti i prossimi contenziosi climatici a qualsiasi livello per costringere i governi a migliorare le loro politiche contro la crisi climatica.

È la prima volta che l’Itlos si pronuncia su un argomento legato alla crisi climatica. L’ambito di riferimento del tribunale è l’Unclos, la Convenzione Onu sul diritto del mare siglata a Montego Bay nel 1982 che regola, tra gli altri aspetti, anche la tutela dell’ambiente marino e la gestione delle sue risorse naturali. Con il parere rilasciato oggi – su richiesta di una pattuglia di piccoli stati insulari, particolarmente minacciati dal cambiamento climatico – questo perimetro si allarga fino a includere un tema, le emissioni di gas serra, finora non collegato con l’inquinamento dell’ambiente marino.

L’aumento della concentrazione di CO2 in atmosfera, spinta soprattutto dalle attività dell’uomo (su tutte la combustione di fonti fossili) ha un impatto ben noto sugli oceani. Le masse oceaniche assorbono la CO2 in eccesso – agendo da “cuscinetto” sul riscaldamento dell’atmosfera – ma così facendo aumentano la loro acidità. Questo ha delle conseguenze sulla vita marina e sugli equilibri degli ecosistemi.

Cosa ha detto l’Itlos sulle emissioni di gas serra

Secondo l’Itlos, i firmatari dell’Unclos (la maggior parte dei paesi, con la notevole eccezione degli Stati Uniti) hanno “l’obbligo specifico” di adottare “tutte le misure necessarie per prevenire, ridurre e controllare l’inquinamento marino derivante dalle emissioni di gas serra di origine antropica” e devono armonizzare le loro politiche in materia. Per farlo, i paesi devono basarsi sulla scienza del clima più aggiornata, incluso l’Accordo di Parigi e “in particolare” l’obiettivo di limitare la temperatura globale a +1,5°C e “la tempistica” necessaria per rispettarlo.

È un “passo avanti significativo” che fissa un “precedente legale chiaro” per affrontare la crisi climatica, commenta Louise Fournier di Greenpeace. Sulla stessa lunghezza d’onda, il WWF parla di “pietra miliare importante” e di “forte segnale” che la riduzione delle emissioni di gas serra e la tutela dell’ambiente marino devono essere priorità per i governi. Il WWF includerà il parere dell’Itlos nella richiesta che avanzerà alla Corte internazionale di giustizia di determinare le responsabilità degli stati rispetto al cambiamento climatico.

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