Rinnovabili • Emissioni gas serra Italia: nel 2023 -6,8%, crescono solo i trasporti Rinnovabili • Emissioni gas serra Italia: nel 2023 -6,8%, crescono solo i trasporti

Le emissioni di gas serra in Italia scendono del 6,8% in un anno (tranne auto e camion)

I dati consolidati sul 2023 dell’ISPRA confermano due aspetti: siamo in ritardo sugli obiettivi 2030 e auto e camion restano “irriducibili”. Cresce la preoccupazione per eventuali multe se l’Italia sfora i target ESR

Emissioni gas serra Italia: nel 2023 -6,8%, crescono solo i trasporti
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Continuiamo a faticare nella riduzione delle emissioni di gas serra in Italia. I dati complessivi sono buoni. Ma resta il tallone d’Achille del settore trasporti, che continua a registrare aumenti delle emissioni nonostante gli impegni europei. Le fonti rinnovabili stanno giocando un ruolo fondamentale nella transizione energetica italiana, ma la strada verso il raggiungimento degli obiettivi europei 2030 resta in salita, specialmente per i settori regolati dall’Effort Sharing Regulation (ESR), dove l’Italia ha già superato i tetti massimi consentiti negli ultimi 3 anni.

È il quadro fornito dall’ISPRA sui progressi nel taglio delle emissioni di gas serra in Italia, basato sui dati consolidati relativi al 2023. Vediamo nel dettaglio quali sono gli aspetti critici, dove il Belpaese va meglio, e quali sono le prospettive di centrare gli obiettivi comunitari di riduzione al 2030.

Il quadro generale delle emissioni gas serra in Italia

Nel 2023, le emissioni di gas serra in Italia hanno raggiunto un totale di 385 milioni di tonnellate di CO2 equivalente (MtCO2eq). Si tratta di una diminuzione del 26% rispetto ai livelli del 1990.

Dato positivo che rappresenta un importante passo avanti nel percorso di decarbonizzazione del paese. Anche se non del tutto in linea con gli sforzi richiesti dall’Unione Europea che, con il pacchetto “Fit for 55”, punta a una riduzione complessiva delle emissioni del 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990.

Il miglioramento è attribuibile principalmente all’aumento dell’efficienza energetica derivante dall’impiego di fonti rinnovabili, ai progressi nei settori industriali e alla progressiva transizione verso combustibili con minor contenuto di carbonio.

Particolarmente significativo è il calo del 6,8% registrato rispetto all’anno precedente (2022), che dimostra come la transizione energetica Italia stia accelerando nonostante le difficoltà economiche globali.

Analisi settoriale: chi inquina di più

Il rapporto ISPRA evidenzia come 4 settori principali siano responsabili di oltre la metà delle emissioni nazionali di gas climalteranti. In particolare:

  • il settore dei trasporti rappresenta il 28% del totale nazionale,
  • la produzione di energia contribuisce per il 21%,
  • il settore residenziale (principalmente riscaldamento degli edifici) pesa per il 18%,
  • l’industria manufatturiera incide per il 13%.

Questa suddivisione è particolarmente rilevante quando si considera la distinzione tra settori regolati dal sistema ETS (Emission Trading System) dell’UE – che include principalmente produzione energetica e industria pesante, con l’obiettivo di ridurre le emissioni del 61% entro il 2030 rispetto ai livelli del 2005 – e quelli non-ETS, sottoposti invece all’Effort Sharing Regulation.

La criticità del settore trasporti

In controtendenza rispetto al miglioramento generale, le emissioni gas serra trasporti continuano a rappresentare una seria criticità per l’Italia. Nel 2023, questo settore ha registrato un aumento di oltre il 7% rispetto ai livelli del 1990, con oltre il 90% di queste emissioni provenienti dal trasporto stradale.

Nonostante le direttive europee e gli incentivi per la mobilità sostenibile, i livelli emissivi dei trasporti stradali sono rimasti costantemente elevati, attestandosi sui valori del 2014. Questa situazione è particolarmente preoccupante considerando che il settore dei trasporti rientra tra quelli regolati dall’Effort Sharing Regulation, che per l’Italia prevede una riduzione complessiva del 43,7% rispetto al 2005 per settori come trasporti, residenziale, agricoltura, rifiuti e piccole industrie non coperte dall’ETS.

Il superamento dei limiti dell’Effort Sharing

La mancata diminuzione delle emissioni gas serra trasporti ha portato l’Italia a superare progressivamente i tetti massimi consentiti dall’Effort Sharing Regulation, con uno sforamento di 5,5 MtCO2eq nel 2021, 5,4 nel 2022 e ben 8,2 nel 2023.

Questo trend in crescita mette a rischio il raggiungimento degli obiettivi nazionali vincolanti stabiliti dall’UE per il 2030 e potrebbe comportare sanzioni economiche significative per il paese. Un’analisi di Transport & Environment pubblicata nel 2024 prevede che l’Italia li sforerà del 7,7% rischiando più di 15 miliardi di euro di multa.

I progressi nel settore energetico e industriale

In netto contrasto con la situazione dei trasporti, le emissioni gas serra industria mostrano un trend decisamente positivo. Le riduzioni nel settore energetico sono attribuibili prevalentemente al calo delle emissioni dalle industrie manifatturiere e delle costruzioni, che nel 2023 si sono ridotte del 45,2%.

Altrettanto significativa è la diminuzione delle emissioni provenienti dal settore delle industrie energetiche, con un -47,3% nel 2023. Questo miglioramento è particolarmente rilevante se si considera che si è verificato a fronte di un aumento della produzione di energia totale (da 216,9 a 264,7 TWh) e dei consumi di energia elettrica (da 218,7 a 287,4 TWh).

Indicatori, questi, di come la transizione energetica Italia stia facendo progressi significativi nel disaccoppiare la crescita economica e dei consumi energetici dalle emissioni di gas serra, grazie all’incremento dell’efficienza e alla crescente penetrazione delle energie rinnovabili nel mix energetico nazionale.

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About Author / Lorenzo Marinone

Scrive per Rinnovabili dal 2016 ed è responsabile della sezione Clima & Ambiente. Si occupa in particolare di politiche per la transizione ecologica a livello nazionale, europeo e internazionale e di scienza del clima. Segue anche i temi legati allo sviluppo della mobilità sostenibile. In precedenza si è occupato di questi temi anche per altri siti online e riviste italiane.