Questi ambienti producono le stesse emissioni di metano di tutti gli oceani insieme
(Rinnovabili.it) – Individuare e contrastare le emissioni di metano è una delle frontiere più “calde” della lotta contro il cambiamento climatico. Anche se resta in atmosfera molto meno tempo rispetto alla CO2, infatti, questo gas serra ha un potere climalterante più di 80 volte maggiore dell’anidride carbonica nei primi 20 anni. Finora nel mirino sono finiti soprattutto i leak dalle infrastrutture per il trasporto del gas fossile, pratiche come flaring e venting, o l’effetto del disgelo sulle terre nell’Artico. Oltre ai soliti sospetti, però, c’è una fonte poco nota ma da non sottovalutare: i fiordi.
Secondo uno studio dell’università svedese di Göteborg, le strette insenature che caratterizzano il panorama della Scandinavia, ma anche dell’estremità meridionale della Nuova Zelanda e in Canada, producono tante emissioni di metano quanto tutti gli oceani del pianeta messi insieme. Anche se coprono appena lo 0,13% della superficie della Terra, rispetto all’84% occupato da mari e oceani.
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Il rilascio di quantità così consistenti di questo gas serra non avviene continuamente, bensì in particolari condizioni: durante le (frequenti) tempeste. “È noto da tempo che molti fiordi presentano ambienti anossici in prossimità del fondo e che il metano si forma nei sedimenti del fondo”, spiega Stefano Bonaglia, ricercatore in geochimica marina presso il Dipartimento di Scienze Marine dell’università di Göteborg. “Di solito, solo una piccola parte di questo gas raggiunge l’atmosfera perché viene scomposto durante la risalita attraverso le acque più ricche di ossigeno più vicine alla superficie. Ma nella nostra ricerca abbiamo registrato grandi emissioni di metano quando l’acqua del fiordo si mescolava, ad esempio durante le tempeste”.
Capire con precisione quante emissioni di metano derivano dai diversi ecosistemi, e quali variazioni sono in atto a causa dell’impatto antropico sul pianeta, è un’operazione essenziale per definire il budget emissivo che ci resta per non sforare gli obiettivi climatici. E di conseguenza è importante per capire lungo quali binari e traiettorie si devono muovere le politiche sul clima.
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“Stimiamo che le emissioni di tutti i fiordi del mondo siano della stessa entità – circa 1 teragrammo (Tg) o 1 milione di tonnellate all’anno – delle emissioni preventivate dagli oceani profondi globali”, specifica Battaglia. “Questo perché la distanza tra il fondo e la superficie di un fiordo è molto più breve rispetto agli oceani profondi. Ciò comporta una maggiore quantità di materia organica depositata nei sedimenti, senza che il metano abbia il tempo sufficiente per essere scomposto durante la risalita in superficie”.