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La Svezia è il 1° paese al mondo a tagliare le emissioni basate sul consumo

Il 60% delle emissioni svedesi è rilasciato all’estero, durante le fasi di produzioni di beni poi importati dal paese scandinavo. Il governo valuta di contare anche queste negli obiettivi nazionali e portarle a net-zero entro il 2045

Emissioni: la Svezia taglierà anche quelle che dipendono dai suoi livelli di consumo
Foto di Steve Buissinne da Pixabay

Sulle emissioni sarà il procurement pubblico a dare il buon esempio

(Rinnovabili.it) – La Svezia è il primo paese al mondo a fissare degli obiettivi nazionali sulle emissioni calibrati anche sui livelli di consumo oltre che su quelli della fase produttiva. Una scelta fatta con “spirito pionieristico”, rivendica il comitato governativo sul clima che ha preparato la proposta. E molto realismo: il 60% delle emissioni del paese sono legate alla produzione di beni importati, quindi vengono rilasciate all’estero e non figurano nel bilancio di Stoccolma. Ma l’idea svedese è di tenere a bada anche le emissioni legate all’export.

Se la misura passerà – e ci sono buone chances, il comitato è composto da membri di tutti gli 8 partiti svedesi – il target per le emissioni basate sul consumo si andrà ad allineare a quello complessivo nazionale. Vale a dire, dovranno raggiungere la neutralità climatica entro il 2045. In parte, l’obiettivo netto sarà raggiunto anche conteggiando la parte di “benefici climatici” che derivano dall’export svedese.

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Nel bilancio, però, avranno posto (e dovranno essere tagliate o compensate) anche le emissioni prodotte dal trasporto aereo civile e commerciale (calcolate sui servizi di bunkeraggio offerti per i voli internazionali) e quelle del trasporto marittimo (conteggiate al 50% per le tratte che partono o fanno scalo in un porto nazionale). Dal 2030, poi, saranno contate anche le emissioni dei voli interni.

A dare il buon esempio nella riduzione “reale” delle emissioni legate al consumo dovrà essere il settore pubblico. Il ritmo di decrescita, propone il comitato, deve essere superiore a quello per i privati. Viene quindi introdotto un obbligo legalmente vincolante, per la pubblica amministrazione, di prendere in considerazione gli obiettivi climatici nazionali tra i criteri di assegnazione in tutti gli appalti pubblici.

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“Per ridurre realmente le emissioni basate sul consumo, i politici devono tradurre il nuovo obiettivo in atti legislativi e non aver paura di prendere decisioni difficili”, commenta Karin Lexén della Swedish Society for Nature Conservation, una delle principali ong ambientaliste svedesi. L’ultimo rapporto dell’IPCC è chiaro: ogni frazione di grado sopra 1,5 gradi è fatale per l’umanità e gli ecosistemi di tutto il mondo, quindi la Svezia deve fare la sua parte”.