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Andiamo verso un mondo 3,2°C più caldo, dice l’Emission Gap Report 2020

Il Covid-19 ha rallentato la corsa (-7%), ma sarà solo una parentesi. Che pesa appena 0,01°C in meno di riscaldamento globale. Il rapporto annuale Unep

Emission Gap Report 2020
Credits: cmccarthy2001 da Pixabay

Nel 2019 è stato record assoluto di emissioni: quasi 60 Gt

(Rinnovabili.it) – Nuovo record assoluto di emissioni nel 2019, quasi 60 Gt a livello globale. E il 2020, anno del Covid-19, dei lockdown in tutto il globo o quasi e dei blocchi produttivi, non ha migliorato la situazione. La riduzione di viaggi, la diminuzione di generazione di elettricità e il rallentamento delle attività industriali ha sì fatto calare le emissioni del 7%. Ma quanto pesa sul riscaldamento globale? Praticamente nulla, appena 0,01°C in meno.

Lo sottolinea l’Emission Gap Report 2020 dell’Unep, l’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa della protezione dell’ambiente. Il rapporto annuale misura la distanza tra le emissioni reali e il volume emissivo rimanente per non sforare gli obiettivi fissati con l’accordo di Parigi sul clima.

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E’ la prima volta che il rapporto Unep allarga lo sguardo anche all’anno ancora in corso, invece di soffermarsi sui dati già consolidati di quello precedente. Il motivo? Chiarire a tutti i governi che i dati del 2020 non sono (abbastanza) positivi e che non devono essere usati per sminuire gli impegni sul clima.

Quadro tanto più chiaro, quanto più si allarga lo sguardo e si considerano le tendenze di lungo periodo. Da questo punto di vista, lo studio dell’agenzia Onu è chiarissimo. In base alle politiche attualmente in vigore e ai volumi di emissioni prodotti finora, il mondo è sulla strada per un riscaldamento globale di 3,2°C entro la fine del secolo. Il patto di Parigi prevede di limitare il global warming a 2°C entro il 2100 rispetto ai valori pre-industriali, e preferibilmente a tenerlo sotto la soglia di 1,5°C.

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La colpa per la maggior parte è, ancora una volta, dei combustibili fossili. Carbone, petrolio e gas nel 2019 sono stati responsabili di circa 38 Gt di emissioni, più della metà del totale mondiale. Quelle legate al cambiamento di uso delle terre (land-use change) crescono in media dell’1,4% l’anno dal 2010, ma nel 2019 sono attestate al 2,6%. Trend che non sono compatibili con gli obiettivi al 2030. Alla fine del decennio le emissioni dovranno essere almeno 15 Gt in meno di oggi per essere in linea con la soglia di +2°C, e 32 Gt in meno per quella di +1,5°C. Ma gli obiettivi nazionali fissati finora (NDC, Nationally determined contributions) sono troppo poco ambiziosi: permettono ancora dalle 3 alle 5 Gt di CO2e di troppo.

Dal rapporto Unep emerge anche una fotografia chiarissima dello stato dell’ingiustizia climatica, almeno per quanto riguarda le emissioni. Infatti, calcola l’agenzia Onu, le emissioni pro capite per l’1% più ricco è di circa 74 t di CO2 l’anno, mentre le emissioni per il 50% della popolazione mondiale più povera sono appena 1 t di CO2 a testa l’anno.