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Emergenza incendi: brucia il Mediterraneo, 1500 roghi solo in Italia

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Gli ultimi dati sull’emergenza incendi 2021

(Rinnovabili.it) – È ancora una volta emergenza incendi. La stagione dei roghi estivi, nell’emisfero nord del pianeta, non intende concedere alcuna tregua. A farne le spese in questi ultimi giorni sono soprattutto i paesi europei del Mediterraneo travolti da temperature oltre i 40°C e venti sostenuti. Dalla Grecia alla Turchia, passando per la Spagna, la natura continua a bruciare, costringendo ad evacuazioni di massa e lascando dietro di sé danni e vittime. Al punto che secondo i dati UE, la stagione attuale ha già superato in termini distruttivi le fiamme 2020. Non fa eccezione l’Italia dove i vigili del Fuoco in una sola giornata – il primo agosto – hanno dovuto affrontare ben 1.508 incendi, di cui centinaia ancora in corso. La situazione peggiore? In Sicilia con oltre 250 focolai in appena 24ore, sebbene le fiamme non diano pace neppure a Lazio,  Puglia, Calabria e Campania.

Il presidente della Regione Nello Musumeci ha richiesto e ottenuto che il presidente del Consiglio, Mario Draghi, firmasse il Dpcm con la dichiarazione dello stato di mobilitazione nazionale del sistema di protezione civile. Un atto che permetterà al Dipartimento di coordinare l’invio di volontari, delle organizzazioni nazionali e delle colonne mobili regionali, a supporto delle attività di spegnimento dei roghi. Ma nella conferenza stampa di sabato pomeriggio sull’emergenza incendi, il responsabile della Protezione civile, Fabrizio Curcio ha puntato il dito sulle responsabilità territoriali. “La normativa prevede che sul fronte della lotta attiva la competenza spetti alle Regioni”, ha sottolineato Curcio. “E lotta attiva non è solo spegnimento, ma anche tutta una serie di azioni che vanno dalla ricognizione alla sorveglianza, fino all’avvistamento dell’incendio”.

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La prevenzione ha indubbiamente un ruolo fondamentale dal momento che “quando la natura assume quella quantità di combustibile, quella temperature, quella velocità del vento che persistono magari per giorni, la lotta per lo spegnimento diventa piuttosto complicata”. “La stessa norma Stato spetta il coordinamento del concorso aereo quando le Regioni non riescono con i propri mezzi a intervenire”. Come siamo messi con la flotta nazionale? Attualmente l’Italia dispone di 30 mezzi, di cui 15 canadair distribuiti su 16 basi. Ma visto l’alto numero di interventi di questi giorni, il capo dipartimento ha anche annunciato di aver richiesto l’attivazione del Meccanismo unionale di Protezione Civile, per verificare l’eventuale supporto di mezzi aerei provenienti da altri Paesi.

Sull’emergenza incendi è intervenuta oggi anche la Coldiretti, con un monitoraggio ad hoc. “Il caldo anomalo e la mancanza di pioggia favoriscono nel Centro-Sud il divampare di roghi, dalla Sicilia alla Sardegna dal Molise alle Marche fino all’Abruzzo con migliaia di ettari di macchia mediterranea, pinete, boschi e ulivi andati a fuoco […] temperature tropicali e l’assenza di precipitazioni nel Mezzogiorno favoriscono il propagarsi delle fiamme e aiutano i piromani. Per ricostituire i boschi ridotti in cenere dal fuoco ci vorranno fino a 15 anni con danni all’ambiente, all’economia, al lavoro e al turismo”.

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