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Gli incendi in Australia hanno avuto più effetti della pandemia sul clima

I ricercatori del Centro nazionale per gli studi atmosferici degli Stati Uniti hanno calcolato che i lockdown e i blocchi produttivi durante il 2020 hanno avuto un impatto complessivamente minore sul clima rispetto ai devastanti incendi in Australia

Effetti della pandemia sul clima: pesano di più gli incendi in Australia
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Una ricerca del NCAR di Boulder sugli effetti della pandemia sul clima

(Rinnovabili.it) – Il clima è un sistema non lineare, una caratteristica che rende complesso attribuire cause certe agli effetti che osserviamo. Succede, ad esempio, con la quota antropica del riscaldamento globale: non è sempre immediato né semplice stabilire quanto pesa l’impronta dell’uomo sull’impatto del cambiamento climatico in una determinata regione. E succede anche quando si valutano gli effetti della pandemia sul clima.

Nel 2020 gli scienziati climatici hanno registrato un crollo delle emissioni di anidride carbonica senza precedenti, causato per la maggior parte dai lockdown in tutto il mondo e dal generale rallentamento della produzione. Ma a discapito dell’apparenza non è questo il fattore che hai influenzato di più il clima l’anno scorso.

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Il fattore in questione è ben più insospettabile: i devastanti incendi che hanno colpito l’Australia, bruciando più di 11 mln di ettari e colpendo almeno 3 miliardi di animali. Il fumo generato delle fiamme, infatti, avuto un impatto climatico di portata globale e più profondo rispetto agli effetti della pandemia sul clima. Secondo una ricerca del Centro nazionale per gli studi atmosferici degli Stati Uniti di Boulder, gli incendi australiani hanno avuto un impatto paragonabile a quella di una gigantesca eruzione vulcanica.

Il fumo ha contribuito a raffreddare le temperature globali, mentre la sua diffusione ha spinto più verso nord le tempeste tropicali rispetto all’equatore. Nel complesso, l’impatto degli incendi ha il potenziale per influenzare El Niño e La Niña, i due fenomeni climatici di riscaldamento e raffreddamento globale legati all’oceano Pacifico, che influiscono a loro volta sull’andamento globale del clima.

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 I ricercatori hanno scoperto che i lockdown legati alla pandemia del 2020 hanno avuto un’influenza relativamente modesta e graduale, che si tradurrà in un riscaldamento medio mondiale di circa 0,05 gradi Celsius entro la fine del 2022. Al contrario, gli incendi hanno avuto un impatto più breve ma più significativo, raffreddando il pianeta in pochi mesi di circa 0,06 gradi Celsius.

“Ciò che questa ricerca mostra è che l’impatto degli incendi regionali sul clima globale può essere sostanziale”, ha affermato John Fasullo, tra gli autori della ricerca. “Ci sono impronte digitali su larga scala degli incendi sia nell’atmosfera che nell’oceano. La risposta climatica è stata alla pari con una grande eruzione vulcanica”.