Gli effetti biofisici delle foreste variano con la latitudine
(Rinnovabili.it) – Il respiro delle foreste in tutto il pianeta abbassa la temperatura globale di mezzo grado. Un lato inedito del contributo di questi ecosistemi – soprattutto le foreste tropicali – al contrasto del cambiamento climatico, che finora si pensava legato in particolare al ruolo di pozzi di carbonio naturali. Gli effetti biofisici delle foreste come la gestione del ciclo dell’acqua e la trasformazione dell’energia solare, invece, svolgono un ruolo maggiore di quanto immaginato.
A rivelarlo è uno studio pubblicato da poco sulla rivista Frontiers in Forests and Global Change, il primo a fornire una stima a 360 gradi degli effetti della deforestazione sul clima globale. Che si concentra in particolare sugli aspetti non legati alla CO2 e al suo stoccaggio. “Quando la copertura, la struttura e la composizione delle foreste cambiano, i cambiamenti nei processi biofisici (i bilanci dell’acqua e dell’energia) possono aumentare o diminuire gli effetti sul clima del carbonio rilasciato dalla biomassa forestale in superficie”, spiegano gli autori.
È “l’impatto climatico netto” degli effetti del carbonio e degli effetti biofisici delle foreste, quindi, ciò che con più precisione “determina i risultati per le specie forestali e agricole e per gli esseri umani che dipendono da esse”. In altri termini, per capire qual è il peso reale della deforestazione, bisogna inserire nell’equazione anche gli effetti biofisici delle foreste sul clima. A livello locale e globale.
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In generale, tutte le foreste al mondo riescono a mantenere molto più fredda e umida l’aria nelle loro vicinanze grazie al modo in cui trasformano acqua ed energia. Alcune hanno solo effetti locali – che hanno comunque una loro rilevanza – mentre altre distese forestali hanno un impatto realmente globale. Che aiuta quindi a mitigare il climate change in tutto il mondo. Il discrimine? La latitudine.
Dai tropici fino ai 30-40° di latitudine nord (tra Roma e Napoli, nel caso italiano), gli effetti biofisici delle foreste generano un raffrescamento sia locale che globale, che si somma all’effetto mitigante sul clima che deriva dal sequestro della CO2 dall’atmosfera. Qui, l’effetto raffrescante vale circa 1°C. Più aumenta la latitudine, invece, più l’impatto globale diventa debole.
Quali sono gli effetti biofisici delle foreste che rafforzano i benefici del sequestro di CO2? Secondo lo studio, oltre alla forma e alla densità della canopia (la volta forestale), che ha un impatto prettamente locale, i benefici derivano dalla capacità delle piante di spostare verso la chioma il calore e l’umidità. Oltre a rendere più tollerabili le temperature locali, questi fenomeni influenzano la formazione di nuvole e la piovosità. Ed è per questo tramite che l’impatto si fa globale. Inoltre, le foreste emettono anche una nube di sostanze chimiche volatili di origine organica che a un ruolo nel riflettere la radiazione solare.
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