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Earth Day 2020: il mondo è chiuso in casa ma la lotta climatica va avanti

earth day 2020
Credits: Pop Nukoonrat da 123rf.com

L’Earth Day 2020 (Giornata della Terra) diventa digitale e rompe qualsiasi confine

(Rinnovabili.it) – La pandemia di coronavirus ha costretto i governi di tutto il mondo a imporre severe misure di lockdown. Ma anche anche in questo momento di reclusione forzata e distanziamento sociale obbligatorio, l’attivismo ambientale non si ferma. Al contrario, prende in mano gli strumenti digitali per celebrare con nuova forza l’Earth Day 2020, la Giornata mondiale della Terra.

L’evento, giunto oggi al suo 50° anniversario, è da sempre un potente collante per l’attivismo mondiale. Negli anni passati, milioni di persone in tutto il mondo sono scese in piazza per manifestare e chiedere maggiori impegni sulle questioni ambientali e climatiche. Oggi quelle stesse piazze sono off-limits, ma la partecipazione non indietreggia di un centimetro. Per l’Earth Day 2020 le grandi folle sono state sostituite da videochiamate di massa, le marce da staffette digitali, gli eventi all’aperto da video didattici e concerti in live streaming.

L’Earth Day Network, la rete che coordina le principali manifestazioni della Giornata della Terra ha organizzato #Earthrise una maratona multimediale che per collegherà virtualmente il pianeta con discussioni, call to action e spettacoli. Ad aprire #Earthrise è stata l’Italia con un focus su Papa Francesco e la sua Enciclica ecologica, il Laudato si’. Inoltre per il Bel Paese, Earth Day Italia e Movimento dei Focolari hanno creato un palinsesto virtuale ad hoc visibile in home page di Rinnovabili.it o sulla piattaforma di Rai Play. Parliamo di #OnePeopleOnePlanet, multi-contenitore digitale che metterà assieme artisti, scienziati, giornalisti, rappresentanti istituzionali e gente comune in una diretta streaming di 12 ore.

L’Earth Day 2020 prosegue, dunque, anche da casa. Non si fermano neppure gli scioperi climatici, l’evento che più ha contraddistinto il 2019 sul fronte dell’attivismo ambientale. Ogni venerdì, gli scioperanti pubblicano on line foto e messaggi per tenere alta l’attenzione sulla crisi climatica. E si ritrovano in chiamate di gruppo su Zoom, spesso con centinaia di persone contemporaneamente, per dar voce ai loro #DigitalStrike o #ClimateStrikeOnline. “Si tratta della più grande e anche più caotica video chiamata che possiate mai immaginare”, spiega  Rikke Nielsen, 19 anni, danese al Guardian. “A volte portano animali suonano strumenti”. Ma soprattutto dà loro l’occasione di connettersi con persone che normalmente non avrebbero l’opportunità di incontrare. 

Il messaggio di Guterres (ONU) per l’Earth Day 2020

A prescindere dall’iniziativa, il punto focale rimane unico: non perdere di vista la questione climatica, anche durante questa crisi economica e sanitaria. Un argomento su cui oggi torna anche il numero uno delle Nazioni Unite, Antonio Guterres. In occasione dell’Earth Day 2020, Guterres ha esortato i governi a utilizzare le loro risposte economiche alla pandemia di coronavirus per affrontare una crisi ancora più grande.

“In questa Giornata della Terra, tutti gli occhi sono puntati sulla pandemia di COVID-19, il più grande test che il mondo ha dovuto affrontare dopo la seconda guerra mondiale“, ha dichiarato l’ex primo ministro portoghese. “Ma c’è un’altra emergenza ancora più profonda: la crisi ambientale del Pianeta. “Laddove il denaro dei contribuenti viene utilizzato per salvare le imprese, deve essere legato al raggiungimento di posti di lavoro verdi e alla crescita sostenibile”, ha affermato Guterres. “I fondi pubblici dovrebbero essere utilizzati per investire nel futuro, non nel passato, e confluire in settori e progetti sostenibili che aiutino l’ambiente e il clima”.

Ministro Costa: “Non dobbiamo fermarci”

Puntare sulla ripresa verde è anche la ricetta promossa dal Ministro dell’Ambiente italiano, Sergio Costa. Intervenendo alla maratona multimediale dell’Earth Day 2020, il ministro ha ricordato l’importanza di non abbandonare la strada di transizione avviata prima della crisi. “Il Covid-19 è una tragedia ma non dobbiamo fermarci: dobbiamo considerarlo un punto di ripartenza”, ha spiegato Costa. “Sappiamo che i tentativi di blocco europeo da parte di alcune nazioni; penso alla Polonia che voleva sospendere green deal, sono stati bloccati perché tutti abbiamo fatto squadra”. “Siamo prossimi ad approvare il Def”, ha aggiunto. “Il prossimo Cdm lo metterà al centro dell’attenzione, lì dentro si costruisce l’orientamento politico e tecnico dell’economia che stiamo disegnando, lì dentro c’è tanto green, che va poi riempito con delle norme che gli danno forza, perfettamente in linea con il percorso europeo”.

L’impegno italiano per unire ripartenza economica a sviluppo sostenibile coinvolge anche il discorso sul credito ambientale per le piccole e medie imprese e sulla necessità di costruire, insieme al sistema finanziario, nuovi strumenti per attivare l’economia circolare.
Infine, una riflessione sulla politica agricola comunitaria: “È in una fase di grande rivalutazione – ha concluso Costa – Abbiamo una forbice, per l’aspetto collegato alla tutela della biodiversità, tra il 25 e il 40 per cento, è chiaro che più ci spingiamo verso il 40, più costruiamo un’agricoltura meno intensiva e ambientalmente sostenibile”.

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