Nel 2020, aumenta il numero degli spostamenti interni causati da disastri naturali
(Rinnovabili.it) – Secondo il Centro di monitoraggio degli spostamenti interni (IDMC), con sede in Svizzera, nei primi sei mesi del 2020 milioni di persone sono state sradicate dalle loro case a causa di disastri naturali. Cicloni, inondazioni, incendi boschivi e infestazioni di locuste, in più di 120 paesi, hanno costretto circa 9,8 milioni di persone a spostarsi, manifestando un’enorme ‘crisi di sfollamento’ che interessa tutto il mondo.
“Ad aggravare questo è la pandemia di covid-19, che ha ridotto l’accesso all’assistenza sanitaria e aumentato le difficoltà economiche e i rischi di protezione per le comunità sfollate“, ha dichiarato al Guardian Alexandra Bilak, direttore dell’IDMC. E non solo: a questo bisogna aggiungere conflitti e violenze, che hanno causato 4,8 milioni di sfollamenti interni, principalmente in Africa e Medio Oriente.
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Per quanto riguarda i disastri naturali, il ciclone Amphan ha rappresentato il più grande evento di sfollamento nella prima metà del 2020, provocando le evacuazioni preventive di 3,3 milioni di persone in India e Bangladesh. Un buon numero di paesi dell’Africa orientale ha subito gravi inondazioni e infestazioni di locuste, che hanno ulteriormente destabilizzato la sicurezza alimentare regionale. In Australia, i catastrofici incendi boschivi hanno provocato lo sfollamento di decine di migliaia di persone.
Jan Egeland, membro del Consiglio norvegese per i rifugiati, ha avvertito che molti milioni di persone in più potrebbero dover affrontare lo sfollamento nei prossimi mesi con l’intensificarsi dei disastri naturali dovuti a eventi meteorologici estremi. Con buona probabilità, quindi, le cifre di IDMC aumenteranno in modo significativo entro la fine dell’anno. “È chiaro che molti governi non possono sostenere da soli il peso di un numero così elevato di sfollati. Non hanno le risorse dei paesi più ricchi per fornire reti di sicurezza sociale. Questo è il motivo per cui chiediamo un’azione del G20 per sostenere i più vulnerabili”, ha concluso Egeland.
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