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Un anno di disastri climatici: tutti i numeri del 2022

Uragano Ian: il climate change l’ha reso il 10% più piovoso
By NASA/GOES-16 – https://www.cnn.com/us/live-news/hurricane-ian-florida-updates-09-28-22/index.html, Public Domain, https://en.wikipedia.org/w/index.php?curid=71865236

Nel 2022, 5 disastri climatici hanno presentato un conto da almeno 10 mld $

(Rinnovabili.it) – Il conto dei disastri climatici nel 2022 è arrivato a 313 miliardi di dollari, il 4% più della media degli ultimi 20 anni. La metà di queste perdite è localizzata negli Stati Uniti e dipende dal devastante uragano Ian e da altre tempeste. Tre gravi episodi di siccità -in Usa, Cina ed Europa- si piazzano tra i 10 disastri cimatici più costosi dell’anno: un fatto che “sottolinea la crescente importanza del pericolo su scala globale”.

A fare i conti è il rapporto Weather, Climate and Catastrophe Insight 2023 di AON, che monitora i danni provocati dai disastri naturali in tutto il mondo. La maggior parte dei quali è provocato o intensificato dal cambiamento climatico.

Il conto dei disastri climatici

Anche se il 2022 non è stato un anno record per l’impatto economico dei disastri climatici, resta un periodo segnato da una lunga serie di eventi molto impattanti. Sono 5 gli episodi che hanno causato danni per oltre 10 mld $ e 39 quelli che hanno presentato un conto di almeno 1 miliardo, sui 439 totali registrati da AON nel 2022. E le perdite assicurate hanno superato quota 100 miliardi per la terza volta consecutiva, piazzandosi a 132 mld $.

Uno sguardo alla classifica mostra l’uragano Ian al primo posto, un disastro climatico che ha provocato quasi 100 mld $ di danni di cui poco più della metà assicurati. Sul secondo gradino del podio c’è la siccità in Europa, con 22 mld $ di danni. Più della siccità in Usa (15 mld $) e delle alluvioni in Pakistan, che hanno lasciato sott’acqua 1/3 del paese e causato oltre 1.700 vittime (15 mld $).

“Molte catastrofi in aree altamente esposte, come l’uragano Ian o le devastanti alluvioni in Pakistan, evidenziano la necessità di rafforzare la resilienza, poiché i cambiamenti socioeconomici e la concentrazione dell’esposizione e della ricchezza nelle aree vulnerabili rimangono uno dei principali fattori di perdita”, scrivono gli autori del rapporto.

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