Il rapporto del WMO sui disastri climatici degli ultimi 50 anni
(Rinnovabili.it) – Sono i disastri climatici legati all’acqua quelli che uccidono di più e fanno più danni. Lo rivela un rapporto della World Meteorological Organization (WMO), che sarà presentato ufficialmente a settembre all’assemblea generale dell’ONU e dà una fotografia completa di quello che è successo negli ultimi 50 anni.
E sarà una tendenza che peggiorerà nel prossimo futuro, come è tristemente sotto gli occhi di tutti in queste settimane, con alluvioni epocali in Germania, Belgio e Cina. “I rischi legati al clima, al clima e all’acqua stanno aumentando di frequenza e intensità a causa dei cambiamenti climatici”, avverte il segretario generale del WMO Petteri Taalas. “Il bilancio umano ed economico è stato evidenziato con tragici effetti dalle piogge torrenziali e dalle inondazioni devastanti e dalla perdita di vite umane nell’Europa centrale e in Cina la scorsa settimana”.
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Sul totale degli eventi calamitosi globali, negli ultimi 50 anni disastri climatici sono il 50%, hanno causato il 45% delle morti e il 74% di tutte le perdite economiche segnalate. I disastri climatici più letali sono le siccità (650.000 morti), le tempeste (quasi 580.000 decessi), le alluvioni (poco meno di 60.000 morti) e il caldo estremo (oltre 55.000 vittime). Per quanto riguarda i danni a livello economico, gli eventi più dannosi sono stati le tempeste e le inondazioni, rispettivamente con 521 e 115 miliardi di dollari di danni.
Una fotografia che vale anche per l’Europa, dove negli ultimi 5 decenni il prezzo pagato per pioggia normali e alluvioni ammonta a quasi 380 miliardi di dollari. Il rapporto del WMO segnala anche l’evento più pesante mai registrato sul continente: si tratta dell’alluvione che ha flagellato la Germania nel 2002, che ha provocato quasi 16 miliardi e mezzo di danni. In termini di perdita di vite umane, tuttavia sono le ondate di calore anomale il pericolo numero 1.
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“Nessun paese – sviluppato o in via di sviluppo – è immune. Il cambiamento climatico è qui e ora. È imperativo investire di più nell’adattamento ai cambiamenti climatici e un modo per farlo è rafforzare i sistemi di allarme rapido multi-rischio”, ha chiosato Taalas.