I dati di Munich Re sui disastri climatici nel mondo
(Rinnovabili.it) – Insieme al 2005 e al 2011, il 2021 è stato il secondo anno con più danni causati da disastri climatici. Il conto della crisi climatica è stimato in 280 miliardi di dollari: 70 in più del 2020 e ben 114 in più del 2019. E gli eventi estremi che hanno punteggiato l’anno appena concluso rispecchiano appieno le previsioni sul cambiamento climatico, che parlano di aumenti di intensità e frequenza con la crescita della temperatura globale.
I dati arrivano da Munich Re, compagnia assicurativa che pubblica il consueto report annuale sullo stato dei disastri climatici. Due i punti che sottolinea il report: il 2021 è stato un annus horribilis per gli Stati Uniti, e l’Europa torna a conoscere l’impatto più devastante degli estremi climatici.
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Gli Stati Uniti, da soli, pesano per metà del totale globale. Il conto per Washington è di 145 miliardi di dollari, contro i 100 del 2020 e i 52 dell’anno prima. In pratica, in appena due anni l’impatto dei disastri climatici nei 50 Stati americani è cresciuto del 200%. La stagione degli uragani, con Ida, ha provocato da sola 65 mld di danni, con una coda di tornado a dicembre che ha portato venti a 300 km/h e danni per 5,2 mld. Secondo il Noaa, sono stati 20 i disastri climatici del 2021 con un conto superiore al miliardo di dollari. In Europa il sistema di bassa pressione Bernd, a luglio, ha portato allagamenti, trascinato via edifici e devastato le infrastrutture. Soprattutto in Germania, dove sono concentrati 40 dei 54 miliardi di danni totali del continente.
“Le statistiche sui disastri del 2021 colpiscono perché alcuni degli eventi meteorologici estremi sono del tipo che probabilmente diventeranno più frequenti o più gravi a causa del cambiamento climatico”, commenta Ernst Rauch, Chief Climate and Geo Scientist di Munich Re. “Tra questi ci sono forti tempeste negli Stati Uniti, anche nel semestre invernale, o forti piogge seguite da inondazioni in Europa. Per gli uragani, gli scienziati prevedono che la proporzione di tempeste gravi e di tempeste con precipitazioni estreme aumenterà a causa del cambiamento climatico”.
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“Anche se gli eventi non possono essere automaticamente attribuiti al cambiamento climatico”, prosegue Rauch, “l’analisi dei cambiamenti nel corso dei decenni fornisce indicazioni plausibili di una connessione con il riscaldamento dell’atmosfera e degli oceani. Adattarsi ai rischi crescenti dovuti al cambiamento climatico sarà una sfida”.