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Disastri climatici, nel 2021 sale la conta dei danni

Uragani: come cambia il rischio per l’Europa
Foto di Gerd Altmann da Pixabay

Il rapporto di AON sui disastri climatici del 2021

(Rinnovabili.it) – Le perdite economiche causate dal climate change hanno toccato quota 343 miliardi di dollari nel 2021 (329 mld quelli certamente legati al clima). Non abbastanza da superare il record del 2017, ma pur sempre un valore decisamente anomalo: il 27% più alto rispetto alla media dei danni del 20° secolo. Anomalia che emerge ancora di più quando si considera il dato delle perdite assicurate: qui, l’anno scorso i disastri climatici hanno causato devastazioni per 130 mld, ben il 72% in più della media del secolo scorso.

“Il climate change è essenzialmente lo steroide che fa diventare più intensi” i disastri climatici, afferma Steve Bowen di AON, la società britannica che offre servizi di gestione del rischio, presentando il consueto rapporto annuale. Ma anche più frequenti. In 12 mesi, in tutto il pianeta, si sono verificati ben 50 eventi con danni superiori a 1 mld (in tutto sono 401). È il 4° dato peggiore di sempre. “Rispetto all’ultimo decennio (2011-2020), le perdite economiche sono state del 4% più alte della media e del 15% più alte della mediana”, si legge nel rapporto.

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La mappa dei disastri climatici ha tre grandi punti caldi: Stati Uniti, Europa, estremo Oriente. L’evento più funesto è – anche per AON – il passaggio dell’uragano Ida, che ha causato oltre 75 mld di danni. Come altre stime simili preparate da Swiss Re e Munich Re, la multinaizonale britannica mette al secondo posto della classifica le inondazioni dell’estate europea che hanno stravolto Germania, Belgio e Olanda con più di 45 mld di danni. Seguono le alluvioni in Cina, che hanno provocato il maggior numero di morti (545) e totalizzato 30 mld di danni.

“L’influenza del cambiamento climatico è particolarmente evidente nel caso del comportamento dei cicloni tropicali e delle precipitazioni/temperature estreme”, scrivono gli autori del rapporto. “Come questo si traduca in perdite finanziarie è leggermente più sfumato, dato che le aree più vulnerabili e urbanizzate hanno subito i danni maggiori”. Poiché l’andamento dei rischi influenzati dal cambiamento climatico diventa più volatile e foriero di danni, prosegue il dossier, più aumenta l’impronta della popolazione (e la sua densità)più sale il rischio di danni elevati.

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