di Tommaso Tetro
(Rinnovabili.it) – Nel 2020 ci sarà un taglio del 9,8% di gas serra a livello nazionale rispetto al 2019. Questa la stima dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) che parla di “consistente riduzione” soprattutto per via delle misure restrittive legate all’emergenza sanitaria da Covid-19. Per la definizione – viene spiegato – servono ancora alcune informazioni ma l’abbattimento delle emissioni dovrebbe essere stato del 9,8% “a fronte di una riduzione prevista del Pil dell’8,9%”. Cosa, quest’ultima, che conferma il “disaccoppiamento” tra andamento emissioni e indice economico.
Secondo l’Istituto “l’andamento stimato è dovuto alla riduzione delle emissioni per la produzione di energia elettrica” con un “meno 12,6%”. Tanto ha avuto a che fare con la stretta anti-Covid e con il lockdown, questa riduzione. E infatti l’Ispra parla anche di “minore domanda di energia”, di “riduzione dei consumi energetici negli altri settori” come nell’industria con un “meno 9,9%”, e nei trasporti con un “meno 16,8%” a causa della riduzione del traffico privato nelle città; a questo bisogna aggiungere il ruolo del riscaldamento con un “meno 5,8%” per via della chiusura parziale o totale degli edifici pubblici e delle attività commerciali.
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I dati ufficiali definitivi dell’Ispra per il 2019 mostrano “una diminuzione delle emissioni di gas serra rispetto al 2018 del 2,4%, mentre nello stesso periodo si è registrato una crescita del Pil pari allo 0,3%”. Confrontando questo elemento con la stima di riduzione delle emissioni per il 2020 e il Pil – spiega l’Istituto – “si conferma, in linea generale, il disaccoppiamento tra l’andamento delle emissioni e la tendenza dell’indice economico”.
Sul sito dell’Ispra si ritrovano aggiornamenti trimestrali sull’andamento delle emissioni in atmosfera di gas serra. La stima con questa periodicità – è scritto – “si propone di verificare la dissociazione tra attività economica e pressione sull’ambiente naturale. Il ‘decoupling’ si verifica quando in un dato periodo il tasso di crescita della pressione ambientale” come per esempio le emissioni di gas serra è “inferiore a quello dell’attività economica” come per esempio il Pil che “ne è all’origine”. La comunicazione trimestrale di questi dati permette di “informare in modo regolare sull’andamento delle emissioni e nel contempo di mostrare le interrelazioni tra economia e ambiente”.
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