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Costo dell’inazione climatica: arrivare a 3°C taglia il 10% del pil globale

Uno studio dell’ETH di Zurigo calcola il peso della crisi climatica sull’economia globale in un mondo 3°C più caldo rispetto a uno scenario a 1,5°C. Valutando anche gli eventi estremi e la variabilità naturale, i costi aumentano dell’1,2% del pil mondiale

Costo dell’inazione climatica: arrivare a 3°C taglia il 10% del pil globale
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Nuova stima aumenta il costo dell’inazione climatica di 1.890 mld $

Limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi potrebbe ridurre di 2/3 i costi economici globali associati al cambiamento climatico. Se il riscaldamento continuasse verso uno scenario emissivo di +3 gradi invece, il pil globale diminuirebbe anche del 10%. E gli impatti peggiori si concentrerebbero nei paesi meno sviluppati, dove le perdite possono arrivare anche al 17%. Lo sostiene uno studio sul costo dell’inazione climatica dell’ETH di Zurigo che usa una nuova metodologia per arrivare a queste stime che tiene conto dell’impatto degli estremi climatici come ondate di calore e inondazioni.

“Se consideriamo che gli anni più caldi comportano anche cambiamenti nelle precipitazioni e nella variabilità della temperatura, si scopre che l’impatto stimato dell’aumento delle temperature è peggiore di quanto si pensasse in precedenza”, spiega Paul Waidelich, co-autore della ricerca pubblicata su Nature Climate Change. “Omettere la variabilità e gli estremi rischia di sottovalutare il danno dei cambiamenti di temperatura”. Includere la variabilità naturale e gli eventi estremi aumenta la stima del danno globale a +3°C di riscaldamento globale di 1,8 punti percentuali (portando il totale al 10,0% invece dell’8,2%).

Calcolare il costo dell’inazione climatica

Metà del costo dell’inazione climatica, in un pianeta 3 gradi più caldo – cioè quello verso cui stiamo andando in base alle politiche implementate finora – deriverà dalle ondate di calore e dagli episodi di stress termico estremo. Un aspetto, questo, sottolineato anche nel recente rapporto sullo Stato del Clima 2023 in Europa, in cui Copernicus e OMM spiegano che l’anno scorso il 13% dell’Europa è stato toccato da giorni con una temperatura percepita superiore a 46°C – per l’Europa meridionale la percentuale sale al 41%.

Questa stessa traiettoria climatica aumenta anche il rischio di precipitazioni estreme in tutto il mondo. L’ETH stima che il loro impatto potrebbe ridurre il pil globale, in media, dello 0,2%, cioè 200 miliardi di dollari. Colpendo soprattutto Stati Uniti e Cina.

“I nostri risultati mostrano che il costo dell’inazione sul clima è sostanziale”, sottolinea Sonia Seneviratne dell’ETH e vicepresidente del Working Group I dell’IPCC. “Alcuni dicono ancora che il mondo non può permettersi una rapida decarbonizzazione, ma anche l’economia globale soffrirà gli effetti del cambiamento climatico”.

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