È la prima volta che l’Italia firma una lettera del gruppo degli ambiziosi sul fronte dei target climatici
(Rinnovabili.it) – A poche ore della pubblicazione della legge sul clima europea, 12 ministri dell’ambiente prendono virtualmente carta e penna per scrivere a Bruxelles. L’oggetto della missiva sono gli sforzi da mettere in campo per il 2030. Attualmente i target climatici per il decennio a venire sono quelli definiti nel Pacchetto Energia pulita per tutti, presentato dall’ex-Commissione Junker nell’inverno del 2016: un taglio del 40% di emissioni gas serra rispetto a valori del 1990. La nuova proposta di legge, finalizzata dall’esecutivo Von der Leyen, ha promesso un incremento di questo obiettivo, prendendo però tempo per definire la nuova percentuale di decurtazione.
L’appello dei ministri ambientali, tra cui compare anche l’italiano Sergio Costa, affronta di petto la questione. I responsabili chiedono oggi un Piano di target climatici al 2030 più ambizioso, da presentare entro giugno, prima della COP 26 sui cambiamenti climatici di Glasgow. Nella lettera congiunta scrivono che “per indirizzare l’Ue sulla strada di una nuova crescita verde e inclusiva, la Commissione ha annunciato la sua intenzione di presentare, entro l’estate del 2020, un piano di valutazione d’impatto allo scopo di innalzare l’obiettivo di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra dell’Ue per il 2030 ad almeno 50% e verso il 55% rispetto ai livelli del 1990 in modo responsabile”.
Pertanto, “incoraggiamo la Commissione europea a presentare quanto prima, e al più tardi entro giugno 2020, un Piano di target climatici al 2030 al fine di far avanzare il dibattito in modo tempestivo. Contiamo di continuare a collaborare proficuamente con la Commissione europea, le altre istituzioni e gli Stati membri per garantire che l’Ue sia all’altezza delle sue responsabilità e mantenga le sue ambizioni climatiche”.
È la prima volta che l’Italia firma una lettera del gruppo degli ambiziosi, di cui fanno parte Austria, Danimarca, Finlandia, Francia, Lettonia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Slovenia, Spagna e Svezia.
Come si legge nella missiva, “con un NDC (contributo determinato a livello nazionale) più ambizioso e accelerato, l’Ue può dare l’esempio e contribuire a creare lo slancio internazionale necessario affinché tutte le parti aumentino le proprie ambizioni. Perché ciò accada, abbiamo bisogno di tempo sufficiente per concordare un obiettivo al 2030 aumentato ben prima della Cop26 a Glasgow. Inoltre, contribuirà all’importante lavoro svolto dall’Ue per convincere le altre parti a intensificare gli sforzi durante tutti gli eventi internazionali nel 2020, compreso il vertice Ue-Cina previsto a settembre”.