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Se la corrente a getto prende una sbandata

Grazie allo studio della carote di ghiaccio prelevate dalla calotta della Groenlandia, l’università dell’Arizona ha stimato i cambiamenti della jet stream nei prossimi decenni in diversi scenario di riscaldamento climatico e i suoi effetti sul clima dell’emisfero boreale

Corrente a getto: sarà più instabile dal 2060
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Uno studio prevede le fluttuazioni della corrente a getto

(Rinnovabili.it) – Se le emissioni di gas serra non calano sensibilmente entro la metà del secolo, già dagli anni ’60 dovremo fare i conti con “sbandate” pericolose della corrente a getto. Deviazioni che possono stravolgere il clima di vaste regioni in America del Nord, Europa e Asia, facendo sentire i loro effetti ben più in là delle zone artiche su cui soffia la jet stream.

La corrente a getto è uno dei principali flussi d’aria fredda che caratterizza l’emisfero boreale. Con la sua direzione costante spinge i principali sistemi meteorologici da ovest verso est e viene alimentata dalla differenza di temperature tra l’Artico e i tropici. Ha delle fluttuazioni naturali, ma il riscaldamento globale le sta modificando. Per capire come, i ricercatori dell’università dell’Arizona hanno “letto” la storia della jet stream scritta nei ghiacci della Groenlandia.

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Capire come la corrente a getto è cambiata in passato tramite le carote di ghiaccio aiuta a tappare i buchi delle rilevazioni meteo, che esistono da pochi decenni in molte delle aree interessate. Le proiezioni ottenute dai ricercatori prevedono una migrazione verso nord della corrente a getto del Nord Atlantico nei diversi scenari di riscaldamento lungo il 21° secolo. Una fluttuazione che potrebbe rendere la jet stream significativamente diversa nel giro di pochi decenni.

Perché è così importante? La corrente a getto influisce in modo significativo sulle temperature delle masse d’aria che modellano il clima dell’emisfero boreale e sulla quantità di pioggia. E le sue variazioni sono l’innesco di eventi climatici estremi come l’ondata di caldo record che ha cotto la costa ovest del Pacifico tra Stati Uniti e Canada a giugno e luglio, ma anche le alluvioni devastanti che hanno spazzato l’Europa centrale facendo miliardi di euro di danni in Germania, Belgio e Olanda.

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“Tali variazioni hanno enormi implicazioni sui tipi di tempo che le persone potrebbero sperimentare in un dato luogo”, spiega l’autore dello studio Matthew Osman. “Ad esempio, quando la corrente a getto si trova più a sud, la penisola iberica, normalmente secca, tende a sperimentare condizioni più miti e più umide. Ma, poiché la corrente a getto migra verso nord, gran parte di quell’umidità si allontana anche dall’Iberia verso regioni già umide di Scandinavia. Una corrente a getto spostata verso i poli in futuro potrebbe quindi avere conseguenze simili, ma più permanenti”.