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La prima bozza di accordo della COP26 “dimentica” l’addio alle fossili

COP26: bozza di comunicato finale, manca il phase out delle fossili
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La COP26 si conclude venerdì 12 novembre

(Rinnovabili.it) – La prima bozza del comunicato finale di Glasgow non ha il livello di ambizione che serve per “tenere gli 1,5 gradi a portata”, l’obiettivo numero 1 della conferenza sul clima. E tra le “dimenticanze” del documento ce n’è una preoccupante: non si legge da nessuna parte l’impegno all’abbandono graduale dei combustibili fossili. Lo afferma Greenpeace dopo che domenica aveva puntato il dito contro Arabia Saudita e Australia, colpevoli di mettere i bastoni tra le ruote a un accordo degno di questo nome alla COP26.

Il testo finale provvisorio “omette completamente di menzionare i combustibili fossili”, spiega l’ong ambientalista, “nonostante il consenso degli esperti sulla necessità di porre fine immediatamente a nuovo carbone, petrolio e gas per raggiungere gli obiettivi dell’accordo di Parigi 1,5°C”. Laddove questi temi, con lo stop al carbone e il taglio dei sussidi, aveva tenuto banco durante la prima settimana di COP26. Ma con accordi volontari e parziali, non con un accordo-quadro globale.

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Più che di bozza di accordo della COP26, però, il documento pubblicato sul sito dell’Unfccc, l’accordo quadro dell’Onu sui cambiamenti climatici, è ancora un suo lontano antenato. Si tratta di un non-paper, quindi di un testo informale, ma soprattutto a questo stadio è ancora soltanto un lungo elenco di punti da inserire nel comunicato.

Ancora se è ancora così embrionale, questo documento dovrebbe contenere tutti i temi principali su cui costruire il comunicato finale dopo che i negoziati avranno stabilito linguaggio e dettagli. L’assenza fa sollevare qualche sopracciglio. Tanto più che in tutto il testo non si fa mai menzione non solo del phase out delle fossili, ma anche del carbone.

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“Grazie al blocco da parte degli interessi dei combustibili fossili, la prima versione del testo ufficiale, pubblicata dalla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, non riconosce che i combustibili fossili stanno guidando la crisi climatica, né prende alcun impegno per azioni tangibili per porre fine alla dipendenza globale da carbone, petrolio e gas”, continua Greenpeace.

La lettura dell’ong è chiara: carbone e addio alle fossili non ci sono perché alcuni paesi stanno puntando i piedi. Paesi che sembra di poter identificare con Arabia Saudita e Australia, che solo ieri erano stati criticati proprio da Greenpeace per l’ostruzionismo alla COP26. (lm)

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