I paesi più ricchi, concentrati alle medie e alte latitudini, avranno complessivamente un aumento del comfort termico: i giorni freddi e non confortevoli scendono, mentre quelli caldi e non confortevoli non salgono eccessivamente. Come accade invece nella fascia tropicale, dove sono localizzati la maggior parte dei paesi più poveri
Uno studio su Earth’s Future disegna la prima mappa globale del comfort termico a +2°C, +3°C e +4°C
(Rinnovabili.it) – Uno degli impatti più feroci della crisi climatica sarà la trasformazione di alcune aree del Pianeta in zone dove la vita per l’uomo è impossibile. L’aumento congiunto delle temperature e dei valori dell’umidità, con un riscaldamento superiore a 2°C, potrebbe raggiungere livelli intollerabili e letali per il nostro organismo, soprattutto in parti della penisola arabica e della regione mediorientale. Ma questo è soltanto il caso più estremo. In realtà, i cambiamenti di questi due parametri riscriveranno le condizioni di comfort termico in tutto il globo. Svantaggiando soprattutto i paesi in via di sviluppo.
Lo afferma uno studio appena pubblicato su Earth’s Future che indaga le variazioni di temperatura e umidità in tre diversi scenari climatici e a tutte le latitudini. In generale, il riscaldamento globale farà aumentare il numero di giorni con condizioni definite “caldo-non confortevoli” mentre diminuiranno i giorni caratterizzati da condizioni “freddo-non confortevoli”. Ma non nello stesso modo in tutto il Pianeta.
Diseguaglianze globali e comfort termico
Come cambierà il nostro comfort termico? Secondo i ricercatori, che nelle regioni ad alto reddito che si trovano perlopiù a medio-alte latitudini il numero di giorni “freddi-non confortevoli” diminuirà, mentre crescerà il numero di giorni “confortevoli” sia caldi che freddi. Con un bilancio, quindi, nel complesso positivo. Al contrario, nelle regioni a basso reddito concentrate nella fascia tropicale si verificherà “un drammatico aumento del numero di giorni caldi-non confortevoli, che supera di gran lunga la diminuzione del numero di giorni freddi-non confortevoli”.
“Un risultato degno di nota è che le aree in cui il numero di giorni caldi-non confortevoli aumenta e quelle in cui il numero di giorni confortevoli diminuisce sono all’incirca coincidenti, ad esempio vaste aree del Sud America, dell’Africa e delle regioni asiatiche a bassa latitudine registrano una forte diminuzione del numero di giorni confortevoli (fino a più di 150 giorni nello scenario di riscaldamento globale di 4°C). Questo fenomeno evidenzia il peggioramento delle condizioni di comfort termico alle basse latitudini”, concludono gli autori.