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I combustibili fossili aggravano la crisi del debito nel Sud globale

Africa, Asia e America Latina investono in combustibili fossili per rimborsare i prestiti a FMI e banche. Indebitandosi ancora di più

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Foto di Alice Pasqual su Unsplash

Gli attivisti di Debt Justice chiedono di cancellare il debito a questi governi, per consentire anche a loro di abbandonare i combustibili fossili

(Rinnovabili.it) – La trappola del debito è una trappola fossile per i paesi del Sud globale. Africa, parte dell’Asia e dell’America Latina sono con l’acqua alla gola per il boom del debito a seguito della pandemia e di una perdurante crisi economica. Così si affidano a progetti nel settore dei combustibili fossili per rimborsare i prestiti ottenuti da istituzioni come il Fondo monetario internazionale, i governi del Nord del mondo o investitori privati. Un fatto che rallenta la transizione ecologica e cancella il futuro di paesi che non hanno la libertà di decidere il proprio futuro.

La denuncia è contenuta nel nuovo rapporto di Debt Justice, organizzazione che si batte per la cancellazione del debito come strumento di rilancio economico e transizione ecologica. Dal 2011 ad oggi, infatti, il debito dei paesi del Sud del mondo è aumentato del 150% e 54 paesi sono in una crisi del debito, dovendo spendere cinque volte di più per i rimborsi che per affrontare la crisi climatica.

Il dossier collega la mancata risposta al riscaldamento globale proprio ai meccanismi di finanza predatoria che attanagliano decine di paesi sotto l’equatore. Essi si affidano alle entrate generate dai combustibili fossili per ripagare i creditori, ma per fornire sempre più energia fossile al Nord del mondo servono enormi investimenti che portano a un ulteriore indebitamento. Una situazione che erode le prospettive di sviluppo a lungo termine e causa danni ambientali.

Ci sono addirittura alcuni accordi di prestito, come i prestiti garantiti da risorse (RBL), che mantengono i paesi bloccati nella produzione di combustibili fossili. Nel caso dei RBL il rimborso è effettuato direttamente in risorse naturali (in natura) come petrolio o minerali, o da un flusso di reddito futuro legato alle risorse. Il collegamento tra fossili e debito pubblico, in queste circostanze, è ancora più diretto.

Le proposte di Debt Justice sono radicali. Occorrerebbe, secondo l’organizzazione “attuare una cancellazione del debito per tutti i Paesi che ne hanno bisogno”. La cancellazione dovrebbe essere imposta a enti pubblici e privati. “Ciò include l’introduzione di una riforma nelle giurisdizioni chiave, in modo che i creditori privati non siano più in grado di bloccare i negoziati per la riduzione del debito”.