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Il collasso della corrente del Golfo potrebbe avvenire già nel 2025

Collasso corrente del Golfo: potrebbe avvenire già nel 2025
Foto di David Mark da Pixabay

La corrente del Golfo è fondamentale per temperare il clima dell’Europa

(Rinnovabili.it) – Se continuiamo a immettere in atmosfera gas serra ai ritmi di oggi, il collasso della corrente del Golfo può avvenire già attorno al 2050 (con il 2057 come valore mediano), e nel peggiore dei casi potrebbe essere dietro l’angolo: nel 2025. A questa conclusione arriva un nuovo studio pubblicato ieri su Nature Communications, che peggiora le previsioni dell’ultimo rapporto dell’Ipcc su questo e altri tipping point climatici.

Cos’è la corrente del Golfo e perché è importante

Quella che chiamiamo comunemente corrente del Golfo è un fenomeno complesso che coinvolge l’intero oceano Atlantico e fa parte di ciò che viene definito “capovolgimento meridionale della circolazione atlantica” (Atlantic meridional overturning circulation, AMOC). A sua volta, AMOC fa parte del sistema di circolazione termoalina degli oceani del Pianeta.

In cosa consiste? Le differenze di temperatura e salinità delle acque dell’Atlantico generano correnti che rimescolano le acque. In questo processo, le correnti diventano delle specie di nastri trasportatori di energia (termica), ossigeno, nutrienti. Nel quadrante settentrionale, una corrente più calda, salata e superficiale si muove in direzione nord, grosso modo dai Caraibi verso l’Europa e la Groenlandia, spostando 30 milioni di kg d’acqua al secondo più calda di 5-15°C di quella circostante. Al tempo stesso, un flusso analogo ma freddo e meno salato si muove in direzione sud passando più in profondità.

Il risultato è che senza AMOC il clima dell’Europa sarebbe molto diverso. È la corrente del Golfo che consente al vecchio continente di avere inverni temperati anche alle latitudini maggiori. Senza di essa, parti d’Europa si riscalderebbero più lentamente (avrebbe cioè l’effetto di mitigare il global warming su scala locale).

Ma le ripercussioni sarebbero globali. Ad esempio, il livello dei mari sulla costa orientale dell’America aumenterebbe e l’Amazzonia sarebbe più a rischio collasso di quanto già non sia ora. I modelli meteorologici in Groenlandia e intorno all’Atlantico ne risentiranno, con precipitazioni ridotte alle medie latitudini, cambiamenti delle forti precipitazioni ai tropici e in Europa e tempeste più forti nel Nord Atlantico.

Prevedere il collasso della corrente del Golfo è complesso

Il problema principale è che calcolare con precisione quando potrebbe avvenire un collasso della corrente del Golfo e, soprattutto, a quali condizioni specifiche (ad esempio con che concentrazione di CO2 in atmosfera) è molto difficile. Le stime, quindi, non solo danno delle forchette di date molto ampie, ma non possono neppure essere considerate molto affidabili. Secondo l’ultimo rapporto dell’IPCC, che riassume e sintetizza lo stato più avanzato delle conoscenze in materia, è improbabile che assisteremo a un collasso della corrente del Golfo nel 21° secolo, ma è molto probabile che a fine secolo si verificherà un ulteriore rallentamento della corrente.

Lo studio apparso su Nature Communications rivede dati e calcoli alla base di queste previsioni utilizzando dati sulle temperature oceaniche degli ultimi 150 anni. Le variazioni dell’intensità della Gulf Stream sono poi inserite in un modello statistico usato per descrivere alcuni tipi di tipping point. Secondo gli autori, vi sono molte corrispondenze: l’andamento delle temperature superficiali combacia col modello. Le stime che ne ricavano sono quindi un collasso della corrente del Golfo col 95% di probabilità tra il 2025 e il 2095, con il valore mediano fissato al 2057, in uno scenario emissivo come quello attuale. Diminuire le emissioni ritarderebbe il collasso.  

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