Il governo ha presentato i suoi contributi nazionali volontari sul clima
(Rinnovabili.it) – Il Regno Unito rincorre la leadership globale sul clima e alza i target di riduzione delle emissioni. Ieri il primo ministro Boris Johnson ha annunciato che il nuovo obiettivo al 2030 è di tagliare le emissioni del 68% rispetto ai livelli del 1990. La misura fa parte del pacchetto di provvedimenti di Londra per la ripresa verde, la cui ossatura è stata presentata a metà novembre con un piano di investimenti da 12 miliardi di sterline.
“Oggi, stiamo assumendo un ruolo guida con un nuovo ambizioso obiettivo di ridurre le nostre emissioni entro il 2030 più velocemente di qualsiasi grande economia – ha rivendicato Johnson – Ma questo è uno sforzo globale, motivo per cui il Regno Unito esorta i leader mondiali a presentare i propri ambiziosi piani per ridurre le emissioni e fissare obiettivi di emissioni nette zero”.
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L’annuncio di Londra infatti arriva a una settimana dal Climate Ambition Summit del 12 dicembre. L’evento sarà guidato proprio dal Regno Unito in qualità di paese organizzatore della COP26 di Glasgow (rinviata a novembre 2021 causa Covid). Ed è l’appuntamento con cui le Nazioni Unite cercano di aumentare gli sforzi globali nel contrasto al cambiamento climatico fissando obiettivi più ambiziosi.
Entro dicembre, infatti, secondo quanto pattuito con l’accordo di Parigi, i paesi dovrebbero presentare ufficialmente i loro contributi nazionali volontari (NDC) aggiornati. La mossa di Londra punta a spronare gli Stati e a creare un minimo di ‘effetto-traino’, fissando il più in alto possibile il livello di ambizione climatica.
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Su questo, Johnson ha accolto la raccomandazione del Comitato sul cambiamento climatico, un organismo indipendente incaricato di indicare al governo i binari dell’azione climatica. Secondo il parere del comitato, infatti, un obiettivo di riduzione del 68% o più “costituirebbe un impegno decisivo per una traiettoria a emissioni nette zero, coerente con l’accordo di Parigi”.