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Il clima più caldo ha favorito la comparsa di Covid-19 in Cina

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Foto di Nghi Nguyen da Pixabay

di Tommaso Tetro

(Rinnovabili.it) – I cambiamenti climatici alla base di Covid-19. Sì, perché secondo una ricerca il riscaldamento della Terra potrebbe aver favorito il virus SarsCoV2. Lo studio dell’università di Cambridge – pubblicato sulla rivista Science of the total environment – mette per la prima volta in evidenza, in modo ufficiale perché scientifico – un collegamento tra le condizioni climatiche delle foreste nel Sud della Cina e la comparsa di nuovi coronavirus veicolati dai pipistrelli.

“I cambiamenti climatici degli ultimi 100 anni hanno reso la provincia dello Yunnan l’habitat ideale per più specie di pipistrelli – osserva Robert Beyer, autore dello studio – poiché il clima ha modificato gli habitat, le specie hanno lasciato delle aree spostandosi in altre, portandosi i virus con sé. Ciò ha così cambiato le Regioni dove erano presenti i virus, e permesso nuove interazioni tra gli animali e i patogeni, rendendoli più dannosi nel trasmettersi o evolversi”.

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La ricerca si è concentrata sui cambiamenti su larga scala avvenuti sulla vegetazione nella provincia meridionale cinese dello Yunnan, nel Myanmar e Laos. In particolare i cambiamenti climatici, con l’aumento delle temperature, della luce solare e dell’anidride carbonica nell’atmosfera, hanno modificato gli habitat naturali, dalla savana tropicale alle foreste decidue; questi luoghi sono diventati gli ambienti adatti per molte specie di pipistrelli che vivono di solito nelle foreste.

Nel mondo ci sono circa 3mila diversi tipi di coronavirus veicolati dai pipistrelli, e ogni specie di questi mammiferi ne ospita in media 2,7, senza quasi mai mostrare sintomi. I cambiamenti climatici hanno aumentato il numero di specie di pipistrelli in Africa Centrale, Centro e Sud America.

I ricercatori hanno infatti riscontrato che il 40% di specie di pipistrelli in più si sono spostate nell’ultimo secolo nel Sud della Cina, dove ora si trovano più di 100 tipi di coronavirus che hanno origine nei pipistrelli. Questa zona è proprio la Regione dove i dati genetici suggeriscono che possa essere nato il coronavirus SarsCoV2.

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“Servono limiti all’espansione delle aree urbane e agricole – rilevano i ricercatori – e bisogna cercare spazi negli habitat naturali per ridurre il contatto tra umani e animali che veicolano malattie”.

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