Il Nord continua a riscaldarsi più velocemente del resto d’Italia
(Rinnovabili.it) – Anche se il mese di giugno ci è sembrato “fresco”, i numeri dicono che è stato l’11° più caldo degli ultimi 200 anni. La percezione degli italiani è influenzata dai livelli davvero da record del riscaldamento globale negli ultimi anni. Insomma, tendiamo a fare il paragone con il 2021 e il 2022, che erano stati rispettivamente 2,18°C e 2,88°C sopra la media del periodo 1991-2020, cioè il 4° e il 2° giugno più bollente da quando esistono le rilevazioni scientifiche. A confronto, il clima in Italia a giugno 2023 è stato “solo” 0,63°C oltre la norma degli ultimi 30 anni.
Clima Italia giugno 2023: un paese spaccato in due
I dati sull’anomalia termica diramati da Michele Brunetti dell’ISAC-CNR fotografano un Belpaese di nuovo spaccato a metà. Dopo qualche mese di pausa e condizioni tutto sommato omogenee da Nord a Sud, ritorna la cesura che vede termometri relativamente più bollenti a settentrione. Il Nord a giugno 2023 è stato 1,07 gradi oltre media (7° giugno più caldo dal 1800), mentre il Centro si è fermato a +0,71°C e il Sud a +0,33°C.
Una differenza geografica che appare ancora più marcata se si guardano i dati delle temperature massime. Da questo punto di vista, il clima in Italia a giugno 2023 registra un’anomalia positiva significativa solo al Nord, dove la deviazione arriva a +0,97°C, mentre il Centro resta in linea con la media (+0,35°C) mentre il Sud va addirittura in territorio negativo (-0,13°C, con diverse aree che hanno avuto valori compresi tra -0,5 e -2,5°C).
Il 2023 dell’Italia è ancora nella top 10 degli anni più caldi
I dati di giugno tornano a far crescere l’anomalia termica complessiva per il 2023, dopo una primavera che nel complesso è stata piuttosto in linea con la media degli ultimi 30 anni (+0,14°C). Nonostante un clima più clemente e il ritardo (rispetto agli ultimi anni) con cui sono arrivate le prime ondate di calore estive, il 2023 dell’Italia è ancora saldamente nella lista dei 10 anni più caldi di sempre.
I primi 6 mesi dell’anno sono stati in media 0,43°C più caldi della norma, l’8° risultato in assoluto. Anche se a grande distanza dal primato raggiunto l’anno scorso, quando l’anno si era chiuso con un sonoro +1,15°C, il record assoluto. Il Nord si conferma l’area dove il riscaldamento globale corre di più in Italia con +0,8°C, mentre il Centro si attesta a +0,41°C e il Sud a +0,19°C.
Si è trattato, finora, di un anno “anomalo” – nel senso di meno caldo di quanto ci si poteva attendere – se si guarda il dato del riscaldamento globale sia a livello europeo che mondiale: in entrambi i casi, il 2023 è ben avviato per diventare l’anno più caldo della storia. Simili differenze o oscillazioni del global warming a livello locale sono comuni e non segnalano nessuna inversione di tendenza né rallentamento statisticamente rilevanti del riscaldamento globale, per valutare i quali occorre considerare il dato a livello globale.