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Più pioggia che neve nel clima dell’Artico a fine secolo

Entro il 2100 il numero dei giorni di pioggia nell’Artico potrebbe raddoppiare, superando quelli segnati da precipitazioni nevose

Clima dell’Artico: pioggia più frequente della neve nel 2100
Photo by Saad Chaudhry on Unsplash

Lo studio sul clima dell’Artico è apparso su Earth’s Future

(Rinnovabili.it) – Poco più di un anno fa, a metà agosto, ha piovuto alla stazione meteorologica Summit, a 3200 metri sulla cima più alta della Groenlandia. Era la 1° volta da quando esiste il punto di rilevazione e – per quanto ne sappiamo – non era mai successo nemmeno prima. Un evento estremo ed eccezionale, un altro segnale che il riscaldamento sta sconvolgendo il clima dell’Artico. Ma è anche un episodio che diventerà sempre più frequente nell’intera regione sopra i 66 gradi di latitudine nord.

Entro la fine del secolo, il numero dei giorni di pioggia nell’Artico potrebbe raddoppiare, superando quelli segnati da precipitazioni nevose. Lo prevede uno studio dell’università dell’Accademia delle Scienze cinese pubblicato sulla rivista scientifica Earth’s Future.

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“In passato, le precipitazioni erano limitate principalmente ai bordi della calotta glaciale della Groenlandia”, spiega Tingfeng Dou, uno degli autori dello studio sul clima dell’Artico. “In futuro, questa situazione cambierà radicalmente, perché le precipitazioni si espanderanno ulteriormente verso l’interno e saranno un catalizzatore per l’ulteriore ablazione della calotta glaciale”.

Tra le conseguenze principali, lo studio prevede che le piogge primaverili potranno arrivare anche con un’intera stagione di anticipo, ovvero 3 mesi. Almeno in alcuni settori come il mare di Chukchi e il settore settentrionale del mare di Barents. I casi di pioggia su neve fresca possono avere una portata ben più ampia già nell’immediato. La pioggia, infatti, congelandosi al suolo, crea uno strato di ghiaccio che intrappola e rende inaccessibili le risorse di cibo per animali come le renne, su cui si fondano molte comunità locali.

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“Una volta che la transizione dalla neve alle precipitazioni diventerà comune, avrà un impatto di vasta portata sul processo di formazione del ghiaccio e della neve nell’Artico e sull’ecologia idrologica”, spiega un altro autore dello studio, Cunde Xiao. “Ciò amplificherà anche fortemente il riscaldamento dell’Artico, rendendolo un problema importante e degno di attenzione a livello mondiale, poiché può avere conseguenze globali”.