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Come cambierà la mappa globale dei cicloni tropicali

Stagione degli uragani nell’Atlantico: adesso è il 5% più piovosa
By NOAA – https://www.star.nesdis.noaa.gov/GOES/index.php, Public Domain, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=94107536

I cicloni tropicali avranno anche venti il 20% più forti

(Rinnovabili.it) – Da qui al 2050, il cambiamento climatico di origine antropica farà raddoppiare la frequenza con cui si formano cicloni tropicali di categoria elevata. E in media, la velocità dei venti crescerà del 20%. Lo afferma uno studio appena pubblicato su Science Advances, che ricostruisce anche la mappa globale della diffusione di questi fenomeni.

La tendenza rilevata dagli scienziati riguarda tutto il pianeta e coinvolge quindi non solo i cicloni tropicali propriamente detti – quelli che si formano nell’Oceano Indiano e nel Pacifico meridionale – ma anche i fenomeni analoghi che si verificano nell’Atlantico del nord (gli uragani) e nel Pacifico nord-occidentale (i tifoni).

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Secondo lo studio, i cicloni tropicali più intensi, di categoria 3 o superiore (cioè con venti che soffiano almeno a 178 km/h), raddoppieranno in tutto il mondo, mentre diventeranno sempre meno frequenti i fenomeni di intensità minore, ovvero le tempeste tropicali e i cicloni di categoria 1 e 2. L’unica eccezione, a livello mondiale, è il golfo del Bengala: qui diminuiranno di numero anche i fenomeni più violenti.

Per realizzare questa mappa, gli scienziati hanno incrociato i dati storici – che sono molto carenti, visto che la maggior parte dei cicloni non tocca mai la terraferma – con alcuni modelli predittivi. “I nostri risultati possono aiutare a identificare le località soggette al maggiore aumento del rischio di cicloni tropicali. I governi locali possono quindi adottare misure per ridurre il rischio nella loro regione, in modo da ridurre i danni e le vittime”, spiegano gli autori. “Con i nostri dati pubblicamente disponibili, possiamo ora analizzare il rischio di cicloni tropicali in modo più accurato per ogni singola città o regione costiera”, continuano.

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Il risultato è che molte località oggi risparmiate diventeranno a rischio, è che la maggior parte delle aree minacciate si troverà in paesi a basso reddito. Inclusi quelli dove i cicloni oggi sono relativamente rari, come la Cambogia, il Laos, il Mozambico e diverse isole del Pacifico come le isole Salomone e Tonga. L’espansione anche geografica dei cicloni tropicali, inoltre, metterà a rischio milioni di persone in più in Cina, Giappone, Corea del Sud e Vietnam.

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