Il ministero dell’Industria nipponico ha annunciato la tabella di marcia per creare una catena del valore completa per la CCS. Dal 2030 in poi, ogni anno, la capacità installata dovrà aumentare di 6-12 mln t, fino a raggiungere i 120-240 mln t a metà secolo
L’obiettivo di cattura e stoccaggio della CO2 al 2030 è 6-12 mln t l’anno
(Rinnovabili.it) – Entro il 2030, il Giappone si doterà di una capacità di cattura e stoccaggio della CO2 di 6-12 milioni di tonnellate l’anno. Lo ha annunciato il 26 gennaio il ministero nipponico dell’Industria presentando la strategia di lungo termine del paese sull’uso della tecnologia CCS per ridurre le emissioni di gas serra.
Tokyo considera da tempo indispensabile il ricorso alla cattura e stoccaggio della CO2 per diventare clima-neutrale entro la metà del secolo. Di CCS parlava già il Piano strategico sull’energia del 2014, che puntava ad avere il primo impianto funzionante “attorno al 2020”. Il piano di lungo termine per abbattere le emissioni, pubblicato nel 2016, ribadiva il concetto estendendo l’uso di tecnologia CCS in tutte le centrali termoelettriche alimentate a combustibili fossili.
Tecnologia CCS, gli obiettivi al 2050
Niente di tutto questo, finora, si è concretizzato. Il Giappone non ha ancora una catena del valore della cattura e stoccaggio della CO2 sviluppata. Per questo il governo di Fumio Kishida vuole accelerare. Il 2030 è solo la prima tappa. Dopo quella data bisognerà aggiungere ogni anno una capacità di CCS equivalente a quella installata al 2030, cioè fino a 12 mln t CO2. Con l’obiettivo di raggiungere una capacità complessiva annuale di 120-240 milioni di tonnellate di anidride carbonica entro il 2050.
Questo sviluppo sarà accompagnato da un quadro legislativo ad hoc che incentivi le aziende a lanciare progetti CCS su scala commerciale a partire dalla fine del decennio. Per non sforare, secondo le stime del governo, le compagnie dovrebbero iniziare a realizzare degli studi di fattibilità già quest’anno e prendere la decisione finale sull’investimento non oltre il 2026.
È in questa direzione che va letto l’annuncio, sempre datato 26 gennaio, di ITOCHU Corporation, Mitsubishi Heavy Industries, INPEX Corporation e Taisei Corporation di un progetto per creare una catena del valore completa della CCS su scala nazionale trasportando via nave la CO2 catturata dalle industrie che l’hanno emessa ai siti di stoccaggio sul territorio giapponese.