Rinnovabili

La capacità globale di cattura del carbonio resta al palo: solo 51 mln t CO2 l’anno

Cattura del carbonio: +60% progetti nel 2024
via depositphotos.com

Il 2024 ha registrato un nuovo boom di progetti per la cattura del carbonio. Ma il tasso di crescita delle tecnologie CCS (Carbon Capture and Storage) è ancora troppo lento per poter rappresentare una soluzione su larga scala affidabile e matura per la decarbonizzazione. È quanto emerge dal rapporto Global Status of CCS 2024, aggiornato ogni anno dal CCS Institute.

Cattura del carbonio, i numeri del boom (e perché non bastano)

Gli autori provano a inquadrare con toni ottimisti la traiettoria dei progetti sulla cattura e lo stoccaggio della CO2 nel mondo. Ma i numeri “parlano” anche, forse soprattutto, di una soluzione per la transizione ancora ai blocchi di partenza.

La “crescita significativa” nello sviluppo di progetti CCS nel 2024 è tale solo in termini relativi. Anno su anno, il tasso segna +60%. In valori assoluti il quadro cambia. Parliamo di 9 nuove strutture entrate in funzione negli ultimi 12 mesi, che portano il totale globale da 41 a 50 siti. Quelli in costruzione salgono da 26 a 44. Ma il maggior contributo all’allungamento della pipeline è dovuto a progetti in stadio di sviluppo avanzato e, soprattutto, solo annunciati o in fase embrionale di sviluppo. I primi passano da 121 a 247, i secondi da 204 a 287.

Anche l’analisi della capacità di cattura del carbonio espressa dai progetti in funzione e previsti in futuro non altera l’equazione. In 12 mesi la capacità CCS globale è passata da 49 a 51 milioni di tonnellate (MtCO2). L’intera pipeline sale da 361 a 416 MtCO2 l’anno.

Per avere un termine di paragone: 50 MtCO2 l’anno è l’obiettivo che si è data la sola Europa entro il 2030 con la nuova Strategia per la gestione del carbonio industriale presentata lo scorso febbraio. Nell’ultimo rapporto dell’IPCC, la capacità CCS media indicata come necessaria dagli scenari emissivi che rispettano 1,5°C (con e senza sforamento) è 900 MtCO2 l’anno entro il 2030.

Numeri che ridimensionano il fenomeno, che – rimarca il rapporto – ha un tasso composto di crescita annuale della capacità globale di cattura del carbonio tra il 2017 e il 2024 del 32%, con un’espansione della capacità in pipeline in 12 mesi del 15% e una crescita della capacità in costruzione nell’ultimo anno del 57%.

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