La cattura del carbonio dall’aria ingrana la quinta
(Rinnovabili.it) – Non si arrestano i tentativi per realizzare un impianto di cattura del carbonio dall’aria ad alta efficienza con cui dare una mano alla lotta climatica. E sono sulla buona strada i ricercatori della Tokyo Metropolitan University, creatori di un sistema DAC (Direct Air Capture) almeno due volte più veloce delle altre tecnologie esistenti.
Generalmente le soluzioni di cattura diretta della CO2 dell’aria rimuovono l’anidride carbonica convogliando l’aria attraverso filtri catalitici solidi o attraverso liquidi. Il lavoro degli scienziati giapponesi si affida a questa seconda via. Tali tecnologie sfruttano la reazione chimica di precipitazione dell’anidride carbonica nel liquido; reazione che permette alla molecola di accumularsi allo stato solido ed essere quindi facilmente rimossa senza rallentare il processo.
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Il gruppo, guidato dal professor Seiji Yamazoe, si è focalizzato sui composti di ammina liquida, modificandone la struttura per ottimizzare la velocità di reazione e l’efficienza con un’ampia gamma di concentrazioni di CO2 atmosferica. Tra i vari composti studiati, l’isoforone diammina (IPDA) è risultato il più efficace. Durante i test, infatti, l’IPDA ha rimosso più del 99 per cento dell’anidride carbonica dall’aria ad una concentrazione di 400 parti per milione (ppm), circa il livello attualmente nell’atmosfera. Questo processo è avvenuto anche molto più velocemente di altre tecniche di cattura del carbonio, rimuovendo 201 millimoli di CO2 all’ora, per mole del composto. A conti fatti, spiegano gli scienziati, possiede una velocità doppia rispetto agli altri sistemi DAC di laboratorio.
Come funziona? In soluzione il biossido di carbonio precipita in scaglie solide di acido carbammico. Se necessario, può essere riconvertito in CO2 gassosa riscaldandolo a 60 °C. Un’innovazione promettente che dovrà tuttavia dimostrare la sua fattibilità su scala più ampia prima di raggiungere il mercato. Il team sta ora lavorando per migliorare il sistema e capire come utilizzare al meglio il carbonio catturato.
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