Lo studio si concentra su Africa orientale e mar Cinese Meridionale
(Rinnovabili.it) – Un buon modo per sconfiggere la pirateria? Lottare contro il cambiamento climatico. C’è infatti un nesso diretto tra le variazioni degli stock ittici, quelle delle temperature dei mari, e gli arrembaggi. Lo ha stabilito uno studio pubblicato sulla rivista American Meteorological Society journal, Weather, Climate, and Society. Il primo ad indagare la relazione tra cambiamento climatico e pirateria.
Perché il climate change è legato alla pirateria?
Lo spunto per lo studio nasce da condizioni particolari che si sono create nei due quadranti dove è più diffusa oggi la pirateria: le coste dell’Africa orientale e il mar cinese meridionale. Mentre nel primo la quantità di pescato è diminuita di recente a causa dell’impatto dell’incremento delle temperature marine, nel secondo si è verificato l’opposto. Il contesto ideale per un “esperimento naturale”.
“Trattiamo la temperatura della superficie del mare come uno strumento per la produzione ittica e scopriamo che in Africa orientale una maggiore temperatura della superficie del mare è associata a una diminuzione della produzione ittica, che a sua volta aumenta il rischio di pirateria, mentre nel Mar Cinese Meridionale una maggiore temperatura della superficie del mare è associata a un aumento della produzione ittica, che a sua volta diminuisce il rischio di pirateria”, scrivono gli autori.
Lo studio analizza circa 2000 attacchi avvenuti nell’arco degli ultimi 20 anni e riesce a individuare delle tendenze piuttosto chiare. La forza del nesso tra cambiamento climatico e pirateria resta intatta anche quando lo si depura della possibile influenza di altri fattori, come lo stress economico, la presenza di dispositivi di sicurezza a bordo delle navi attaccate, la corruzione politica. Tutti elementi che svolgono un ruolo, ma non riescono a compensare, in positivo o in negativo, l’impatto del climate change sulla decisione di ricorrere alla pirateria.
“Se le nostre argomentazioni sono corrette e la temperatura del mare continuerà ad aumentare nel prossimo futuro, la lotta contro la pirateria in Africa orientale diventerà sempre più difficile”, si legge nello studio.