Secondo uno studio dell’University of Hawaiʻi a Mānoa i cambiamenti climatici contribuiscono all’aggravarsi di almeno 218 malattie infettive
(Rinnovabili.it) – Uno studio, pubblicato lo scorso agosto su Nature Climate Change, dell’University of Hawaiʻi a Mānoa ha mostrato una relazione tra i cambiamenti climatici e l’aggravarsi delle malattie infettive.
“Il disagio globale causato dall’emergenza di COVID-19 ha rivelato chiaramente la notevole vulnerabilità umana alle malattie patogene. – affermano gli autori della ricerca – […] Va notato che questo non era un evento isolato; il peso di malattie come il virus dell’immunodeficienza umana, Zika, malaria, dengue, chikungunya, influenza, Ebola, MERS e SARS causano milioni di morti ogni anno e una quantità inspiegabile di sofferenza umana. […] 277 malattie patogene per l’uomo possono essere aggravate dalla vasta gamma di pericoli climatici innescati dalla nostra emissione in corso di GHG e comprendono il 58% di tutte le malattie infettive che hanno influenzato l’umanità nella storia registrata. Inoltre, abbiamo trovato oltre 1.000 diversi percorsi in cui la serie di pericoli climatici, attraverso diversi tipi di trasmissione, ha provocato focolai di malattia causati da una diversità tassonomica di agenti patogeni”.
C’è un legame tra cambiamenti climatici e malattie infettive
I cambiamenti climatici stanno facendo aggravare le malattie infettive: gli autori dello studio, guidati dal professore di geografia al College of Social Sciences Camilo Mola, sono giunti a queste conclusioni analizzando più di 70.000 paper scientifici per connettere dieci fenomeni legati ai cambiamenti climatici alla diffusione di una serie di malattie patogene.
Il team ha analizzato i dati su 375 malattie infettive, quelle della lista del Global Infectious Diseases and Epidemiology Network (GIDEON) e nel National Notifiable Diseases Surveillance System (NNDSS) dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC) e in più della metà dei casi (218, il 58%) ha trovato evidenze del fatto che i cambiamenti climatici le abbiano aggravate.
Sommandole alle conseguenze di una serie di malattie non trasmissibili come asma, effetti del veleno di serpenti o insetti, si arriva a un peggioramento in 277 casi.
Gli scienziati hanno inoltre catalogato almeno 1.006 modi in cui i cambiamenti climatici hanno generato malattie: spesso di tratta di avvicinamento tra gli agenti patogeni e umani, come nel caso di febbre dengue, chikunguya e malaria, la cui diffusione deriva dall’ampliamento del raggio d’azione delle zanzare dovuto ad aumento delle temperature e delle precipitazioni.
In generale, vivere in contesti messi alla prova dal rischio climatico genera un aumento di stress e dunque di cortisolo, che abbassa le difese immunitarie del corpo umano.
Contrastare i cambiamenti climatici per evitare il dilagare di malattie infettive
La ricerca conferma le preoccupazioni già espresse dal Report dell’IPCC del marzo 2022: senza interventi concreti a contrasto della crisi climatica ci sarà un peggioramento delle malattie infettive, che potrebbero diminuire in zone endemiche e aumentare in aree precedentemente meno interessate o tenute sotto controllo. L’allarme, inoltre, era rivolto anche a quelle malattie che, come il Covid19, fino a ora non avevano mai infettato l’uomo. Al Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico fanno eco gli scienziati di Mānoa: “Il gran numero di malattie patogene e di vie di trasmissione aggravate dai pericoli climatici rivela l’entità della minaccia per la salute umana rappresentata dai cambiamenti climatici e l’urgente necessità di azioni aggressive per mitigare le emissioni di gas serra”.