Gli incendi di Los Angeles saranno ricordati per l’ammontare dei danni. È già uno dei disastri climatici più costosi di sempre per gli Stati Uniti. Sia che si prendano le stime più alte, come i 250-275 miliardi di dollari di cui parla AccuWeather (includendo anche gli effetti a lungo termine, ad esempio quelli sulla salute). Sia che ci si fermi a valutazioni con orizzonti più limitati, come i 40 miliardi stimati da Wells Fargo e Goldman Sachs. Numeri così alti che potrebbero dare una vera scossa al mercato delle assicurazioni. Già in fibrillazione da anni per l’aumento del rischio climatico.
Come si fanno sentire gli impatti dei cambiamenti climatici sulle assicurazioni? È un fenomeno che riguarda solo, o principalmente, gli Stati Uniti, o le polizze assicurative ne possono risentire anche in Europa? E in questo caso, in che misura?
Cambiamenti climatici e assicurazioni, cosa sta succedendo negli USA?
A fotografare l’impatto che già oggi i cambiamenti climatici hanno sulle assicurazioni negli States è un rapporto pubblicato il 16 gennaio dal dipartimento del Tesoro americano. Da cui emerge un dato sopra a tutti gli altri: il rischio climatico sta già facendo impazzire il costo delle polizze, con tutte le ripercussioni sull’accessibilità di questi strumenti e sulle politiche delle compagnie assicurative sempre più attente a non rimetterci.
Secondo il Tesoro USA, che analizza il periodo 2018-2022 con dati da 330 compagnie su 246 milioni di polizze, i proprietari di case che vivono nelle aree più a rischio hanno pagato un premio annuo medio di 2.321 dollari. L’82% più alto rispetto a quelli che vivono in aree meno soggette a eventi meteo estremi e dannosi (che pagano in media 1.277 dollari).
Non solo. I tassi di mancato rinnovo delle polizze sono più alti nelle zone ad alto rischio climatico, con un incremento medio dell’80% rispetto alle aree a rischio più basso (da 0,9% a 1,61%).
Le compagnie non rinnovano i contratti quando giudicano il rischio troppo elevato. Lasciando così scoperti i proprietari proprio là dove c’è più bisogno di una copertura assicurativa. È successo anche a Los Angeles. Tra il 2020 e il 2022 in California i mancati rinnovi sono stati 2,8 milioni, di cui 531.000 nella contea di Los Angeles.
Secondo il Tesoro, il rapporto tra entrate e perdite risarcite sale del 10% tra aree a basso e alto rischio (dal 54,7 al 64,7%), erodendo i guadagni delle compagnie. E salgono anche l’importo medio risarcito, da 19mila a 24mila $, e la frequenza di richieste di risarcimento, dal 4 al 7%.
Perché negli Stati Uniti aumentano i premi assicurativi?
È bene ricordare che dietro l’aumento dei premi assicurativi non c’è soltanto la crisi climatica e le sue conseguenze. I fattori all’opera sono diversi. Secondo gli analisti di Brookings, pesano anche i costi di materiali e manodopera per le riparazioni. Che sono aumentati del 55% tra il 2020 e il 2022, superando l’inflazione.
Ad ogni modo, i cambiamenti climatici sono uno dei fattori che incidono di più sugli aumenti. Sia in modo diretto che indiretto. Sempre secondo Brookings, l’incremento dei premi assicurativi legato al clima può dipendere da:
- Perdite assicurate crescenti: aumentano i danni legati a disastri naturali (venti, grandine, incendi, alluvioni).
- Eventi climatici più gravi: gli assicuratori devono aumentare le riserve di capitale e acquistare più riassicurazioni, aumentando i costi.
- Modelli di rischio più sofisticati: l’uso di nuove tecnologie per stimare i rischi climatici porta a premi più alti per le aree ad alto rischio.
- Prezzi personalizzati: questa modellazione più dettagliata aumenta i premi per le abitazioni a rischio elevato, eliminando il “pooling” con case a rischio basso.
Rischio clima e assicurazioni, la situazione in Europa
Che cosa sta succedendo e potrà succedere in futuro in Europa? Da questa parte dell’Atlantico l dinamiche del mercato assicurativo non sono identiche a quelle degli Stati uniti. Ma la crisi climatica non conosce confini. E i cambiamenti climatici stanno già avendo impatti sulle polizze.
A ricordare che questa è una tendenza globale è Swiss Re, la compagnia assicurativa. Nel 2021 stimava che a livello mondiale il costo delle polizze sulle proprietà sarebbe cresciuto del 5,3% l’anno, fino a triplicare i volumi di mercato da 450 a 1.300 miliardi di dollari tra 2020 e 2040. Inoltre, nell’ultimo decennio, la quota di perdite assicurate attribuita al clima è aumentata in media dal 31% al 38%, calcolava un rapporto di Insure Our Future pubblicato lo scorso dicembre.
Quali sono le conseguenze possibili in Europa? Secondo PwC, solo in Gran Bretagna nel 2025 le polizze sulla casa potrebbero vedere in molti casi premi più cari del 5-20% rispetto al 2024, a causa dell’impatto dei cambiamenti climatici.
Sulla stessa lunghezza d’onda si posiziona l’associazione tedesca degli assicuratori GDV. In un rapporto rilasciato lo scorso ottobre, l’associazione prevede che i premi assicurativi per i proprietari di case in Germania raddoppieranno nei prossimi dieci anni a causa dei soli effetti del cambiamento climatico. A meno di non adottare adeguate misure di adattamento al climate change.
Cambiamenti climatici e assicurazioni in Italia
E in Italia? Per inquadrare la situazione nel Belpaese bisogna aggiungere un tassello: siamo uno dei paesi europei con il gap di assicurazioni più ampio. Solo il 35-40% delle abitazioni è coperto da una protezione contro i danni da maltempo, e solo il 5-6% ne ha una contro le catastrofi naturali. Il governo, in autunno, ha provato a lanciare l’idea di introdurre l’obbligo di assicurazione anche per i privati, dopo aver messo quello per le imprese. Ma per ora non c’è nulla di concreto.
Anche in Italia le polizze clima per la casa sono diventate più care a causa dell’impatto dei cambiamenti climatici. A settembre, il Codacons denunciava rincari del 21,1% tra 2021 e 2024. Con un balzo, tra settembre 2024 e lo stesso mese dell’anno precedente, di oltre 11 punti percentuali. “A fronte della maggiore frequenza di eventi meteo estremi in Italia e all’aumento del numero di famiglie che decidono di tutelarsi dalle calamità naturali, il prezzo delle polizze sulla casa hanno registrato una costante escalation”, sostiene il Codacons.
Con le assicurazioni che sembrano rispondere puntualmente all’indomani di grandi eventi climatici estremi. Un esempio? Le grandinate estreme che hanno bersagliato buona parte del Nord Italia nell’estate 2023. Sia le polizze auto sia quelle sulla casa hanno visto rincari dei premi intorno al 30% nelle aree più colpite. Secondo l’Associazione Italiana Periti Estimatori Danni (AIPED), i prezzi delle assicurazioni connesse alle abitazioni sono saliti del +9,1% a luglio 2023 rispetto allo stesso periodo del 2022.
Qui le dinamiche in gioco sono due. Da un lato l’aumento dei premi, determinato in parte anche da un incremento della richiesta (chi non aveva una copertura tende a stipularla dopo un evento dannoso). Dall’altro lato, le compagnie che abbassano i massimali per limitare gli esborsi in caso di nuovo evento calamitoso. Così l’assicurazione formalmente c’è, ma il bene di fatto non è quasi assicurato.