Una ricerca della Columbia University mostra l’influenza della circolazione atmosferica sulla riduzione della calotta glaciale
(Rinnovabili.it) – Secodo l’Osservatorio della Terra Lamont-Doherty della Columbia University, la calotta glaciale della Groenlandia ha subito negli ultimi mesi la più forte riduzione mai registrata. L’enorme scioglimento è dovuto non solo alle temperature calde, ma anche ai modelli di circolazione atmosferica che sono diventati più frequenti a causa dei cambiamenti climatici. Questo significa che la minaccia subita dai ghiacciai potrebbe essere sottovalutata.
“In pochi anni, stiamo distruggendo il ghiaccio che è stato prodotto nel corso di migliaia di anni“, ha detto a Reuters Marco Tedesco, professore di ricerca presso l’Osservatorio. La calotta glaciale della Groenlandia, la seconda più grande del mondo, ha infatti registrato il suo più grande calo di massa superficiale dal 1948. Già lo scorso anno la Groenlandia ha perso circa 600 miliardi di tonnellate di acqua, un importo che contribuirebbe a circa 1,5 millimetri di innalzamento del livello del mare.
Leggi anche L’innalzamento del livello del mare potrebbe superare i 3 metri
La calotta glaciale della Groenlandia, che copre l’80% dell’isola, ha già contribuito al 20-25% dell’innalzamento del livello del mare globale negli ultimi decenni. Se le emissioni di carbonio continuano a crescere, questa quota potrebbe salire al 40% entro il 2100, sebbene vi sia una notevole incertezza su come si svilupperà la fusione del ghiaccio in Antartide, la più grande calotta di ghiaccio sulla Terra.
Finora, la maggior parte dei modelli utilizzati dagli scienziati per proiettare la futura perdita di ghiaccio della Groenlandia non ha valutato l’impatto del cambiamento dei modelli di circolazione atmosferica. In questo modo, si è rischiata un’enorme sottovalutazione della fusione futura. Il massiccio scioglimento delle acque dolci minaccia le centinaia di milioni di persone che vivono al di sotto delle attuali linee di alta marea o dei livelli di alluvione. Inoltre, lo scioglimento del ghiaccio contribuisce a modificare la salinità oceanica, che può disturbare gli ecosistemi marini.
Leggi anche Anossia marina: come imparare dal passato