Gli scienziati registrano un secondo evento di fusione massiccia per un vasto corpo di ghiaccio che ricopre la Groenlandia. Non intenso come quello del 2019, ma ugualmente preoccupante
Tempi difficili per la calotta glaciale della Groenlandia
(Rinnovabili.it) – Anche per la calotta glaciale della Groenlandia è iniziata l’estate. E con l’arrivo delle temperature più calde, i circa 1,7 milioni di km² di ghiaccio che occupano il territorio iniziano a “perdere pezzi”. Un fenomeno naturale che, tuttavia, dal 2000 ha registrato una costante accelerazione; rendendo sempre più difficile alle precipitazioni nevose riequilibrare la situazione. Il record negativo si è toccato nel 2019, quando la fusione dei ghiacci ha liberato 600 miliardi di tonnellate d’acqua. Un importo in grado di innalzare di 1,5 millimetri il livello del mare.
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E quest’anno? Non va poi così bene. Secondo i ricercatori danesi di Polar Portal, l’ondata di caldo che ha raggiunto il territorio con temperature di oltre 10 gradi sopra la media stagionale, ha prodotto precise conseguenze. Da mercoledì a sabato la calotta glaciale della Groenlandia ha perso circa otto miliardi di tonnellate di ghiaccio al giorno. Un valore doppio rispetto al normale tasso medio estivo. Per spiegarlo in termini semplici l’evento ha coinvolto abbastanza massa “da coprire la Florida con 5 centimetri d’acqua”.
Spiega il professor Jason Box, scienziato del Servizio Geologico Nazionale della Danimarca e della Groenlandia: “Sebbene quest’anno l’inizio della stagione di ablazione sia avvenuto in ritardo, i nostri dati mostrano che la fusione è stata piuttosto intensa sulla calotta glaciale da giugno. E con un inverno relativamente secco rischiamo di registrare una perdita di ghiaccio molto elevata questo anno, al apri del 2019, se dovessimo andare incontro ad un altro picco di caldo“.
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Attualmente “il livello del mare sta attualmente aumentando a un ritmo di circa 4 mm all’anno”, aggiungono gli scienziati danesi. “Più della metà di questo proviene dallo scioglimento dei ghiacciai e delle calotte glaciali. Un nuovo studio scientifico mostra che la velocità con cui quest’ultime stanno perdendo ghiaccio è nella fascia alta di quanto previsto dai modelli climatici nell’ultimo grande rapporto IPCC. Superando anche quanto previsto dai modelli climatici con le attuali emissioni di gas serra. Le ragioni di ciò sono diverse in Groenlandia e in Antartide, e ciò evidenzia la necessità di lavorare per capire il fenomeno”.