Secondo Antonio Guterres, segretario generale dell'ONU, il calo delle emissioni da coronavirus è una circostanza temporanea, che rischia di distrarci da un'azione costante contro il climate change.
Il calo delle emissioni di CO2 per il coronavirus può essere un pericoloso boomerang
(Rinnovabili.it) – Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, questa settimana ha avvertito che sebbene la diffusione globale del coronavirus potrebbe effettivamente aver contribuito ad un calo delle emissioni di gas serra temporaneo, questa possibile diminuzione non risolverebbe comunque il problema. E che, con buona probabilità, l’epidemia potrebbe persino distogliere l’attenzione dalla lotta contro il riscaldamento globale.
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“Non combatteremo i cambiamenti climatici con il virus”, ha dichiarato Guterres, sottolineando l’irrilevanza del calo delle emissioni e l’importanza che l’attenzione convogliata sulla temuta pandemia non distragga dalla necessità di mitigare i cambiamenti climatici con azioni dirette. L’anno scorso, infatti, la pubblicazione del rapporto dell’Organizzazione Mondiale di Meteorologia (OMM) ha mostrato la forte accelerazione degli impatti del climate change. Inoltre, l’OMM ha rilevato che il 2019 è stato il secondo anno più caldo di sempre mai registrato e la stessa cosa vale per il decennio che si è appena concluso. Il rapporto OMM ha anche esaminato diversi aspetti del cambiamento climatico, dall’accelerazione dell’innalzamento del livello del mare dovuto allo scioglimento dei ghiacciai, ai cambiamenti negli ecosistemi terrestri e marini.
Il segretario generale dell’OMM, Petteri Taalas, ha comunicato che la tendenza sulle temperature è stata anche confermata per il mese di gennaio, rilevando un inverno insolitamente mite in molte parti dell’emisfero settentrionale. Questo è stato dovuto anche agli incendi che hanno devastato l’Australia, con fumi e inquinanti che hanno letteralmente circumnavigato il globo, provocando un picco delle emissioni di CO2, imparagonabile rispetto al possibile calo delle emissioni dovuto alla diffusione del coronavirus. A fronte dell’attuale scenario, Manuel Pulgar-Vidal del World Wide Fund for Nature (WWF) ha sottolineato l’urgenza di un immediato intervento: “Siamo in un anno critico per l’azione, più tempo aspettiamo, più difficile sarà la sfida di affrontare la crisi climatica”, ha dichiarato.
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Rispetto a ciò, Guterres ha ribadito la necessità di un’azione coordinata tra le nazioni, sottolineando, però, che sebbene sia l’epidemia da coronavirus, sia i cambiamenti climatici necessitino di uno sforzo internazionale concertato, le due sfide rimangono comunque molto diverse: “Il primo è una malattia che tutti prevediamo essere temporanea, con un impatto altrettanto temporaneo“, ha detto il segretario generale dell’ONU, “il secondo è il cambiamento climatico, un fenomeno che che rimarrà con noi per decenni e richiede un’azione costante“.