I dati della NOAA mostrano che il 2020 ha il 66% di probabilità di superare anche il 2016, l’anno più caldo della storia. Fino ad ora.
Il caldo record a 0,97°C sopra la media del 20° secolo
(Rinnovabili.it) – Settembre ha fatto registrare caldo record. Spinte dai cambiamenti climatici causati dall’uomo, le temperature globali sono state in media di 15,97 gradi Celsius. Superando anche il 2015 e il 2016 per il settembre più caldo sui 141 anni di dati registrati dalla NOAA, la National Oceanic and Atmospheric Administration americana. Un valore di 0,97 gradi Celsius sopra la media del 20° secolo.
Il caldo record dipende dalle condizioni registrate in Europa, Asia settentrionale, Russia e gran parte dell’emisfero meridionale, dove le ondate di temperature elevate hanno toccato il picco. Tra le anomalie segnalate dalla NOAA, il caldo record segnato in Oregon e California così come nel vecchio continente (primato assoluto per questo mese). Asia centrale e Australia hanno attraversato “solo” il loro secondo settembre più caldo della storia. Il primato resta quello del 2016. Anche il Polo nord ha contribuito, con le sue anomalie. L’estensione della calotta artica lo scorso mese è stata quasi del 40% più bassa della media 1981-2010, il secondo peggior risultato di sempre.
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E il 2020 potrebbe anche diventare l’anno più bollente della storia. I dati rilevati finora, infatti, tallonano da vicino quelli registrati nel 2015 e nel 2016, con uno scarto di pochi decimali. Per la precisione, mancano appena 0,04°C. La climatologa della NOAA Ahira Sanchez-Lugo ha affermato che i calcoli del suo ufficio mostrano che c’è una probabilità del 64,7% che il 2020 sorpassi il 2016 negli ultimi tre mesi. E se anche non sarà così, il 2020 diventerà con ogni probabilità il secondo o il terzo anno da caldo record.
Già ad aprile le previsioni andavano in questa direzione. Secondo numerosi centri meteorologici, esisteva una probabilità dal 50% al 75% che il 2020 fosse l’anno più caldo di sempre, registrando nuove temperature record. Previsioni confermate nonostante gli effetti del lockdown e il calo delle emissioni legati al coronavirus. Infatti, ciò non ha avuto importanti ripercussioni sul raffreddamento delle temperature, che ha bisogno di misure più drastiche e a lungo termine.
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