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Caldo record di luglio 2023: abbiamo vissuto il nostro primo mese a circa +1,5°C

Caldo record luglio 2023: è stato il mese più caldo di sempre
crediti: Copernicus

Copernicus e OMM ritengono “estremamente probabile” che luglio si prenda il primato

(Rinnovabili.it) – Le ondate di calore concomitanti su gran parte dell’emisfero boreale. Le temperature degli oceani globali a livelli mai toccati prima. Soprattutto nel Nord Atlantico e nel Mediterraneo. Gli incendi mai così estesi in Canada e quelli più recenti in Italia e Grecia. Sono alcune delle cause e delle conseguenze del caldo record di luglio 2023: secondo Copernicus e l’Organizzazione meteorologica mondiale, il mese che si sta per chiudere sarà il luglio più caldo di sempre. Non solo: sarà il mese più caldo in assoluto.

Caldo record a luglio 2023 è “estremamente probabile”

Quando mancano solo pochi giorni alla fine del mese, è “estremamente probabile” che luglio 2023 sarà “il luglio più caldo e anche il mese più caldo mai registrato, dopo il giugno più caldo mai registrato, affermano le due istituzioni, che si basano sui dati forniti da ERA5. L’anomalia termica del caldo record di luglio 2023 dovrebbe attestarsi a ridosso o appena sopra la soglia di 1,5°C rispetto al periodo preindustriale. Insomma, abbiamo appena vissuto il nostro primo mese nel mondo 1,5 gradi più caldo che ci attende nei prossimi anni se non riusciamo a rispettare l’Accordo di Parigi. (A livello globale: a livello europeo, invece, abbiamo superato da tempo questo limite e siamo già ben oltre i 2°C).

Anomalie termiche marcate in tutto il mondo

Dal 4 luglio, secondo le rilevazioni dell’università del Maine, la temperatura media globale è costantemente rimasta al di sopra del record precedente (16,92°C), toccato a fine luglio 2022 (per un solo giorno). Il 26 luglio era ancora a 17,14°C dopo il picco di 17,23°C il 6 luglio.

Le temperature medie terrestri globali. Crediti: Climate Reanalyzer

Anche le temperature degli oceani globali segnalano forti anomalie, addirittura da marzo senza interruzioni. L’energia termica immagazzinata dalle acque viene pian piano rilasciata e contribuisce a rendere più intese le ondate di calore e i fenomeni estremi come le grandinate e le supercelle temporalesche che abbiamo visto in questi giorni sul Nord Italia. Ogni grado di temperatura in più fa aumentare l’umidità dell’aria del 7%, e quindi cresce la quantità di vapore acqueo che può precipitare. Ancora più marcate le anomalie del Nord Atlantico e del Mediterraneo: il Mare Nostrum ha appena sfiorato la media di 28°C, la più alta mai registrata, e con settimane di anticipo sul picco termico che di solito si verifica a metà agosto.

La temperatura media del Mediterraneo. Crediti: CEAM

Le ondate di caldo di luglio 2023

Le ondate di calore che hanno interessato Cina, Stati Uniti e Sud Europa nelle ultime due settimane – anch’esse fenomeni estremi – hanno contribuito non poco al caldo record di luglio 2023. Diverse caratteristiche le rendono estreme. Non solo le temperature raggiunte, che in molti casi hanno fatto registrare nuovi primati a livello locale, spesso infrangendo i record precedenti di 1,5-2 gradi (di solito i nuovi record segnano appena pochi decimali in più). Sono soprattutto la concomitanza di 3 grandi ondate di caldo estremo in tutto l’emisfero nord e la loro durata e persistenza a renderle eccezionali (per il “vecchio” clima). Uno studio di attribuzione uscito questa settimana sottolinea, però, che si tratta di eventi ormai “normali” nel clima odierno, 1,1°C più caldo. L’ondata di caldo in Europa si ripeterà con intensità e durata analoga almeno 1 volta ogni 10 anni. Senza riscaldamento globale antropico sarebbe stata virtualmente impossibile.

Il 2023 sempre più proiettato verso il record di riscaldamento globale

Con il probabile caldo record a luglio 2023, quest’anno si avvia con sempre più chance a battere il 2016 e diventare l’anno più caldo della storia. Tanto più che le previsioni di lungo periodo di Copernicus continuano a indicare anomalie termiche pronunciate nei prossimi mesi. “Le temperature da record fanno parte del trend di drastici aumenti delle temperature globali. Le emissioni antropogeniche sono in definitiva il principale motore di queste temperature in aumento”, commenta Carlo Buontempo, direttore del Copernicus Climate Change Service. “È improbabile che il record di luglio rimanga isolato quest’anno, le previsioni stagionali di C3S indicano che è probabile che le temperature sulle aree terrestri siano ben al di sopra della media, superando l’80° percentile della climatologia per il periodo dell’anno”.

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