Ogni 1°C di temperatura in più, le morti legate a motivi di salute mentale aumentano del 2,2%
(Rinnovabili.it) – Durante l’estate del 2022, in tutta Europa, le ondate di calore hanno provocato almeno 61 morti premature. L’Italia è il paese più colpito con 18mila decessi. Anche per i soggetti meno fragili, le alte temperature possono essere invalidanti, facendo lievitare il numero di ore di lavoro perso e provocando un calo della produttività. Al di là degli effetti fisici, che sono quelli più evidenti, le alte temperature hanno anche un impatto a livello psicologico. Qual è il nesso tra caldo e salute mentale?
Il legame tra caldo e salute mentale
Anche se è un argomento poco affrontato se non nella letteratura specialistica, il legame tra caldo e salute mentale è ormai accertato da una lunga serie di studi scientifici. E gli effetti coprono un ventaglio piuttosto ampio. Un aumento delle temperature è stato collegato al peggioramento di sintomi di chi già soffre di patologie mentali. Le ondate di caldo, ma anche altri eventi climatici estremi, causano un aumento dei sintomi depressivi in chi è depresso e rendono più ansioso chi soffre di disturbo d’ansia generalizzato.
Le temperature eccezionalmente alte sono collegate anche a un aumento dei suicidi e dei tentativi di suicidio. Così come a questi gesti è legato causalmente anche l’aumento dell’umidità relativa. Uno studio pubblicato su Nature nel 2021 e basato su dati da 60 paesi ha concluso che le categorie più a rischio suicidio in caso di caldo estremo e valori di umidità eccezionali sono i giovani e le donne. Questi due fattori, temperatura e umidità, possono portare anche a un aumento degli episodi maniacali nelle persone affette da disturbo bipolare.
Uno studio che ha analizzato circa 50 lavori scientifici pubblicati in materia negli ultimi anni ha calcolato che per ogni 1°C di temperatura in più, la mortalità legata a fattori di salute mentale cresce del 2,2%.
Gli effetti sui soggetti non patologici
Il caldo compisce la salute mentale anche nei soggetti che non sono affetti da alcuna patologia. Temperature più alte influiscono negativamente sulla nostra capacità di pensare. Uno studio condotto nel 2016 ha dimostrato che dormire con l’aria condizionata permette di essere nettamente più attenti e concentrati durante il giorno. Due gruppi di studenti di un college sono stati sottoposti allo stesso test per due settimane. Metà di loro era in camere senza aria condizionata, con una temperatura intorno ai 26°C. L’altra metà aveva i condizionatori e dormiva con 21°C fissi. Questi ultimi hanno avuto performance chiaramente migliori dei loro colleghi.
Un altro studio, nel 2021, ha rilevato che oltre una certa temperatura il nostro sistema parasimpatico inizia a funzionare peggio. Quando è attivato, il sistema parasimpatico determina un rilassamento dei muscoli e una riduzione della tensione emotiva. Lo stress termico, d’altronde, è associato con un rallentamento delle aree del cervello che presiedono alla soluzione di compiti cognitivi complessi.
Anche caldo e irritabilità sono direttamente legati. E non solo nelle relazioni personali faccia a faccia. Un’analisi svolta su 4 miliardi di tweet tra il 2014 e il 2020 rivela che quando la temperatura sale oltre i 21°C aumenta la frequenza di messaggi discriminatori e aggressivi scambiati online. Questo vale solo in alcune fasce geografiche, ma sopra i 30 gradi l’incremento dei discorsi d’odio online vale a tutte le latitudini.