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Bruciati sul tempo: gli incendi stanno esaurendo il nostro budget di carbonio

Il MET Office britannico fissa a +1,34°C la soglia critica di riscaldamento globale oltre la quale gli incendi innescano meccanismi di feedback che indeboliscono il ruolo delle foreste come serbatoi di carbonio

Budget di carbonio: il ruolo degli incendi nel ridurlo
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Gli incendi alimentati dalla crisi climatica stanno riducendo la finestra a nostra disposizione per mantenere la temperatura globale sotto 1,5 gradi. Come? L’aspetto più evidente è quello delle emissioni di gas serra che generano. Solo gli incendi in Canada nel 2023 hanno inquinato 4 volte più di tutti gli aerei, immettendo in atmosfera 3 miliardi di tonnellate di CO2. Ma non è questo il fattore più rilevante. Gli incendi danno infatti un contributo decisivo nel rosicchiare il nostro budget di carbonio.

È la conseguenza del loro impatto sulle foreste, i ‘polmoni del Pianeta’ per il loro ruolo cruciale nel ciclo del carbonio. Gli incendi già oggi riducono la capacità delle foreste (e di altri ecosistemi) di sequestrare il carbonio. E li fanno passare da serbatoi di carbonio a emettitori netti, accelerandone il rilascio. L’impatto? Diventa più difficile rallentare la corsa del riscaldamento globale.

Senza il ‘cuscinetto’ delle foreste, si riduce la quantità di carbonio che possiamo emettere prima di sforare le soglie di riscaldamento globale stabilite dall’Accordo di Parigi. Lo sostiene uno studio apparso su Nature Geoscience.

Il budget di carbonio si restringe

Esistono diverse stime sull’ammontare esatto del budget di carbonio della Terra. Secondo il Panel intergovernativo sui cambiamenti climatici (IPCC), per le stime presentate nello Special Report 1,5 pubblicato a ottobre 2018, per avere una possibilità del 50% di limitare il riscaldamento globale a 1,5°C, il mondo può emettere ancora 770 gigatonnellate di anidride carbonica (GtCO2). Se invece vogliamo disporre di una probabilità più alta, dei 2/3, il carbon budget rimanente scende a 570 GtCO2.

Sempre l’IPCC, nell’ultimo rapporto (AR6) ha aggiornato le stime con i dati al 2020. Per una probabilità del 50% di centrare 1,5 gradi ci restavano 500 GtCO2, per una del 67% 400 GtCO2, per una dell’83% 300 GtCO2.

Nel 2023, uno studio pubblicato su Earth System Science Data ha aggiornato i calcoli, usando in parte una metodologia differente, e ha stabilito che il carbon budget si è dimezzato in 3 anni, passando a 250 GtCO2. Per avere una probabilità del 67% ne restano appena 150 GtCO2, meno di 3 anni di emissioni ai ritmi attuali.

Un altro studio dell’università di Exeter, invece, ha espanso il carbon budget di circa il 10%. Usando un nuovo modello messo a punto nell’ateneo britannico, gli autori fissano il budget di carbonio per 1,5 gradi a 812 GtCO2. Ma anche con questa estensione ci resterebbero solo 10 anni ai ritmi emissivi attuali prima di sforare.

La soglia di rischio per gli incendi? +1,34 gradi

Lo studio sul ruolo degli incendi si è appoggiato a modelli predittivi di fattori climatici e del territorio per analizzare come i roghi possono influenzare la capacità degli ecosistemi di immagazzinare carbonio. Tra i fattori presi in considerazione ci sono il modo in cui le piante crescono, competono per le risorse e rispondono ai cambiamenti ambientali, tenendo conto dei nutrienti di cui hanno bisogno e di come il cambiamento climatico determina il comportamento degli incendi.

Su questa base, il gruppo di ricerca coordinato dal MET Office britannico ha identificato soglie di temperatura critiche oltre le quali gli incendi causano cambiamenti significativi nella copertura arborea e nello stoccaggio del carbonio. La soglia critica più rilevante è a +1,34°C, molto prossima al livello di riscaldamento globale a cui siamo già arrivati.

“Gli impatti sugli stock di carbonio potrebbero verificarsi prima” se si considerano le dinamiche legate agli incendi, visto che “questi feedback aggiuntivi stanno già indebolendo i pozzi di carbonio terrestri”, commentano gli autori.

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